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Letture e giochi divertenti

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Divertirsi rappresenta da sempre il modo più piacevole per occupare il tempo libero. Svaghi, spassi e passatempi così come giochi e sollazzi, rientrano nella sfera del divertimento e riempiono i nostri momenti di ricreazione. Che siano fisiche come lo sport oppure intellettuali come gli scacchi o la lettura, le attività ludiche svolgono spesso una funzione catartica.

Divertirsi con le parole

Tra le tante attività che si possono svolgere nel tempo libero, sicuramente troviamo la lettura di testi comici. Libri come "Piccoli suicidi tra amici" di Arto Paasilinna , "Una banda di idioti" di John Kennedy Toole o "Quando siete inghiottiti dalle fiamme" di David Sedaris rappresentano un buon inizio. Se non avete il tempo per leggere un intero libro (Male!) ma siete comunque alla ricerca di qualche citazione o aforisma tagliente, ecco che la lettura di queste frasi divertenti, simpatiche e alle volte anche un po' stupide, può migliorare l'umore di chiunque.

Non solo battute divertenti

Come spesso accade per molti vocaboli, anche il concetto di divertente ha assunto valenze differenti a seconda del contesto storico e sociale. Sebbene per i Greci, i giochi sportivi rappresentassero il massimo del divertimento, pare non disdegnassero però alcuni giochi da tavolo che possono tranquillamente essere considerati gli antenati della nostra Dama e del nostro Gioco dell’Oca, così come pare trovassero divertente scommettere durante il combattimento di animali. Per i Romani invece, oltre ai celeberrimi duelli fra gladiatori, alla frequentazione delle terme, e alle lunghissime e salutari passeggiate, tra le classi più agiate, momenti di puro divertimento erano rappresentati dai sontuosissimi banchetti che spesso ospitavano anche varie attività culturali e d’intrattenimento, mentre tra i ceti più umili i banchetti erano resi divertenti dalla quantità di cibo e soprattutto di buon vino.

Durante il Medio Evo, per le classi più abbienti, il massimo del divertimento era rappresentato dai tornei cavallereschi, e dalla caccia, attività queste, che permettevano di unire l’utile al dilettevole: oltre a divertirsi, si davano dimostrazioni di forza e potenza, si procurava il cibo necessario per la vita del castello, e si tenevano lontane dai boschi le bestie più feroci.

Uno dei più antichi giochi con la palla è “La Soule” (X secolo circa) che poteva coinvolgere anche 200 giocatori per squadra, e durare diversi giorni, finché una delle due squadre non riusciva a posare la palla in un posto prestabilito del campo avversario.

 

Per i ceti più poveri, i momenti di svago e divertimento erano rappresentati dalle feste religiose, durante le quali essendo liberi dal lavoro, si potevano concedere giochi di società come gli scacchi (gioco davvero diffusissimo), o il gioco dei dadi, anche se fortemente condannato sia dalle autorità civili che religiose. Divertenti erano le sfide a palla tra villaggi ( un antenato del nostro calcio), i balli popolari, le grandi bevute e gli spettacoli dei cantastorie itineranti, che a volte duravano tutto il giorno, e richiamavano grandi folle.

 

Crediti
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