Sono tante le frasi belle sull'amicizia, tante quante sono le sue forme. Esistono infatti innumerevoli forme di amicizia, come ad esempio l'amicizia vera e l'amicizia falsa, quella a distanza o quella di penna, e anche l'amicizia competitiva come quella tra Picasso e Matisse. Il primo pittore e scultore spagnolo di fama mondiale, il secondo pittore francese di spicco, entrambi protagonisti indiscussi della pittura del XX° secolo.
L'incontro fra i due artisti
I grandi artisti hanno sempre avuto una certa rivalità fra loro, come fosse la più naturale delle cose, per questo anche nel caso di Picasso e Matisse ci sono state spesso delle frizioni, nonostante i due fossero amici. Il loro rapporto è stato travagliato per lungo tempo, nonostante la stima reciproca, tanto che ci sono degli aneddoti al riguardo davvero significativi.
Matisse ad esempio, non avendo il denaro sufficiente per acquistare nuove tele, raschiava via la pittura già usata per altri dipinti e la riutilizzava per farne di nuovi. Questa era sicuramente una trovata geniale per risparmiare, ma al tempo stesso secondo alcuni osservatori faceva perdere qualcosa alla sue opere, tanto che lo stesso artista francese un giorno arrivò perfino a distruggerne una, in quanto la madre gli disse che questa non era arte.
I due artisti si incontrarono per la prima volta nello studio di Picasso nel 1906, al tempo ventiquattrenne, mentre Matisse aveva 36 anni. Ovviamente i due vivevano fasi della vita molto diverse fra loro, il francese aveva un felice matrimonio, in quanto sposato, mentre lo spagnolo Picasso era sempre circondato da belle donne che gli allietavano le giornate. Quest'ultimo ebbe una lunga e complicata relazione con Fernande Oliver in particolare, della quale era particolarmente geloso, condizione simile a quella vissuta da Francoise Gilot, compagna dell'artista per 10 anni e madre dei suoi 2 figli.
La rivalità crescente fra Picasso e Matisse
I due, dopo essersi conosciuti, si frequentano a lungo in Costa Azzurra, si attirano con la stessa forza con cui si respingono ed entrambi hanno sempre rimarcato quanto diversa fosse la loro esperienza, in ogni caso la stima reciproca per l'altro artista non è mai venuta meno.
Matisse aveva una profonda insicurezza, che gli generava spesso attacchi di panico, ma nonostante ciò appariva come una persona pacata e dalle buona maniere. Picasso, invece appariva orgoglioso del suo successo e spavaldo nel modo di porsi, ma in realtà custodiva anch'esso molta insicurezza dietro tali comportamenti.
Questo tipo di amicizia con Matisse generava in Picasso un sentimento di competitività, che infatti era colui che la sentiva maggiormente. Tale rapporto di rivalità si avvertiva non solo nel campo artistico, habitat naturale dei due, ma anche per quanto riguarda gli affetti, ad esempio per Marguerite, la figlia di Matisse presente durante il primo incontro fra i due, di cui Picasso si invaghì ben presto.
Nell'incontro che segnò il loro rapporto per la prima volta i due si scambiarono un'opera, da una parte Picasso decise di prendere il ritratto che Matisse aveva fatto di sua figlia, dall'altra il francese scelse la natura morta ritratta dall'altro, perché era fonte di ispirazione per lui. Di questo fatto c'è un aneddoto che riguarda un momento successivo. Infatti, gli amici di Picasso raccontarono la brutta fine che fece il quadro realizzato da Matisse, più nello specifico una sera fu utilizzato per spegnere mozziconi di sigaretta e preso di mira come bersaglio per giocare a freccette da questi, durante una serata in "allegra" compagnia. Questo episodio è riconducibile anche al fatto che Picasso provava attrazione forte per Marguerite, ma prima la malattia e poi altri fattori gli impedirono di starle mai accanto, dunque nel tempo montò in Picasso un sentimento negativo nei suoi confronti.
Conclusioni: l'influenza di questo rapporto travagliato sulle opere di entrambi
La rivalità viene vista come un qualcosa di negativo ma in realtà non è esattamente così, basti pensare al significato di tale parola, che deriva dal latino rivalis il cui significato è "ruscello", che si può intendere come colui che appartiene all'altra riva del ruscello. In questo caso le due rive del ruscello sono rappresentate da Picasso da una parte e da Matisse dall'altra, e come naturale che sia si è sempre un po' gelosi di colui che si trova dall'altra parte. Nonostante questo i due sono accomunati da un'amicizia travagliata a da quell'ideale ruscello che è rappresentato dall'arte, che li ha spinti a dare il massimo per emergere, dunque questa forza di volontà si può considerare direttamente correlata al loro rapporto, che così facendo è riuscito ad amplificare il già significativo talento artistico di entrambi.
Dunque i due artisti furono protagonisti di diversi intrecci, portando avanti un rapporto di amicizia talvolta conflittuale, ma hanno sempre avuto un ruolo importante l'uno per l'altro, con un'influenza incrociata, che ha avuto ripercussione anche sulle opere realizzate. Aldilà delle gelosie reciproche erano molti i punti in comune fra i due, perfino nelle loro opere, davvero importanti. Tanto che oggi, a Nizza e nella Francia tutta, si trovano numerose mostre dove vengono proposte centinaia di opere dei due artisti insieme, dai dipinti alle sculture, passando per le fotografie e fino ad arrivare alle opere grafiche.
Insomma, questi artistici unici, sono stati capaci di trovare la giusta ispirazione per dare alla luce dei capolavori che restano nella nostra memoria ancora oggi, destando stupore. I due si incontrarono, litigarono e fecero pace, ma riuscirono a generare idee sempre nuove, rendendo la loro arte oltremodo originale grazie a questa amicizia basata sul classico rapporto di amore e odio.