
Vujadin Boskov è stato, a suo modo, un personaggio incredibile del calcio italiano ed europeo, soprattutto da allenatore. Pragmatico ma anche vincente, Boskov si è segnalato a livello mediatico specialmente per le sue frasi iconiche. Le sue citazioni, infatti, sono state in grado di unire in un mix incredibile ironia, serietà, profondità, concretezza e amore per lo sport.
Nella sua carriera da allenatore Boskov è noto soprattutto per i successi con il Real Madrid e, in Italia, con la Sampdoria, squadra con la quale ha vinto Scudetto e Supercoppa tra il 1990 e il 1991. La stessa Sampdoria al momento si trova con le polveri bagnate, in un momento non facile in Serie B. Nonostante la crisi, le quote serie b sembrano indicare che la squadra doriana potrà comunque risalire in classifica, magari con la speranza di tornare ai fasti di un tempo vissuti con questo leggendario allenatore.
In ogni caso, ecco dunque alcune delle frasi storiche pronunciate dall’ex allenatore (tra le altre) di Sampdoria, Roma e Napoli.
“Rigore è quando arbitro fischia”
Quante volte, anche al tempo del VAR, impazzano discussioni sugli episodi dubbi, specialmente in area di rigore? Ecco, sovente - da una parte e dell’altra - viene utilizzata proprio questa frase, apparentemente banale ma in realtà pregna di significato, dell’ex tecnico. Boskov infatti intendeva dire chiaramente, con il suo stile pragmatico, che è proprio l’arbitro a prendere la decisione chiave su taluni argomenti ed episodi di campo, in maniera tale da lasciarsi le polemiche alle spalle e pensare alle dinamiche del terreno di gioco.
“Io penso che per segnare bisogna tirare in porta”
Anche in questo caso, Boskov evidenzia un grande pragmatismo, addirittura con anni d’anticipo sul dibattito ormai immortale tra giochisti e difensivisti. Chiaramente, infatti, nello sport del calcio la cosa importante è segnare un gol in più rispetto all’avversario e, per farlo, bisogna (appunto) tirare verso lo specchio della porta altrui. Una cosa che non sempre riesce bene e, per questo, Boskov non si è mai lasciato scappare delle critiche a riguardo, nei confronti dei suoi stessi giocatori.
“Pallone entra quando Dio vuole”
Una sorta di variante della frase precedente ma, in realtà, atta a sottolineare quanto nel calcio conti anche la fortuna. In tantissime occasioni si vedono squadre manifestare un dominio tattico e tecnico che, però, non porta a una rete segnata. E quindi Boskov, da vecchia volpe, sapeva bene quanto l’impatto della fortuna (e, per chi ci crede, di un aiutino dall’alto) potesse essere importante.
“Meglio perdere una partita 6-0 che 6 partite 1-0”
Una delle frasi più iconiche di Boskov, ripetuta spesso sotto altre forme anche da altri allenatori (per esempio José Mourinho, che alla Roma - dopo una sconfitta per 4-0 contro l’Udinese - propose una variante della stessa affermazione). Un’affermazione semplice ma in grado di far comprendere come sia “meglio” perdere una sola partita in maniera eclatante che perdere molte partite di fila.
“Un grande giocatore vede autostrade dove altri vedono solo sentieri”
Con questa frase Boskov seppe indicare chiaramente il “senso” di un grande calciatore, ovvero colui che - rispetto alla media dei suoi colleghi - è capace di fare cose straordinarie in campo, di vedere spazi e movimenti che altri non vedono. Una mente superiore a livello sportivo come, infatti, ne abbiamo viste tante.
“Partita finisce quando arbitro fischia”
Concludiamo con una delle frasi più concrete della carriera di Boskov, il quale - anche in questo caso - mette nel calderone l’ineluttabilità delle decisioni arbitrali ma anche la necessità di crederci, fino alla fine, che deve contraddistinguere la vita di un calciatore, il quale mai si deve arrendere al risultato fino al fischio finale di gara.