Sulla Bruttezza

quadro la duchessa brutta quentin massys 1513
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La bruttezza, è quella caratteristica intrinseca in un individuo o in una cosa, che suscita morbosa curiosità prima, e ripugnanza poi.
In una società sempre più stereotipata, che propone modelli di bellezza assolutamente impossibili da mantenere nel tempo ( sempre felici = sempre giovani e belli), il rapporto con la bellezza e di conseguenza con la bruttezza, si è esasperato. Uomini diversamente belli e Ragazze o Donne Brutte, possono sorridere e trarre conforto, dalla lettura di queste frasi sulla bruttezza.

Per essere belli, non basta più un bel vestito, un bel taglio di capelli, una seduta dall'estetista, ma occorre integrare con ritocchi di chirurgia estetica, ore estenuanti di palestra, con il risultato che inseguire certi dictat, rende stressati più che lavorare. E ovviamente, non sono solo le donne, a essere prese in causa.
Anche gli uomini, hanno il loro bel da fare per risultare piacevoli allo sguardo. C’è da dire, che man mano che le donne hanno guadagnato indipendenza ed autonomia, lo status sociale e il piglio accattivante, hanno meno presa sull'immaginario femminile, rendendo così l’aspetto fisico un requisito decisamente più importante rispetto ad un tempo.

Ovviamente, ognuno di noi ha qualche fissazione, magari un po’ esagerata, sul proprio aspetto, ma quando da banale fissazione, si trasforma in ossessione, ecco che siamo in presenza di ciò che viene definita “dismorfobia, ossia la convinzione di essere brutti, la convinzione che quello che reputiamo il nostro difetto fisico sia oggetto di continue valutazioni, sia al centro delle conversazioni del nostro prossimo, obbligandoci a percorrere tutte le strade praticabili per correggere quel presunto difetto, ed essere finalmente accettati

Ma senza essere necessariamente dismorfobi, qualche problema con i canoni estetici c’è (almeno in Italia), se consideriamo che secondo le stime dei chirurghi plastici, nel 2009 sono stati eseguiti 297.000 interventi di chirurgia estetica. Uno ogni 2 minuti.

Forse, per recuperare un po’ di autostima e incoraggiamento, dovremmo tornare a leggere le fiabe e i messaggi che contengono, perché anche il brutto anatroccolo, in realtà era uno splendido cigno, ma non lo sapeva.

Crediti
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