Frasi Norberto Bobbio

46 Aforismi Citazioni e Frasi Celebri di Norberto Bobbio

Norberto Bobbio

Nome: Norberto Bobbio
In Arte:
Luogo di Nascita: Torino ( Italia )
Data Nascita: 18/10/1909
Data Morte: 9/1/2004
Professione: Filosofo, giurista, storico, politologo
Premi:

Biografia

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1) Tra i difensori ad oltranza ed i liquidatori sino allo sterminio, s'interpone l'uomo di ragione e incomincia a interrogare la storia.
  Ragione   Storia

» Destra e sinistra - Donzelli Editore
2) Se vi è un elemento caratterizzante delle dottrine e dei movimenti che si sono chiamati e sono stati riconosciuti universalmente come sinistra, questo è l'egualitarismo, inteso, ancora una volta, non come l'utopia di una società in cui tutti gli individui sono uguali in tutto, ma come tendenza a rendere eguali i diseguali.
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» l'Unità, 3 aprile 1998, p. 7
3) Se è vero che il fine giustifica i mezzi, ne discende che il non raggiungimento del fine non consente più di giustificarli.
  Fine

» Il futuro della democrazia - Einaudi
4) Se di due persone che osservano da lontano una figura, uno dice che è un uomo, l'altro che è un cavallo, prima di congetturare che entrambi non sappiano distinguere un uomo da un cavallo, è lecito pensare che abbiano visto un centauro (semmai si potrebbe sostenere che siccome il centauro non esiste, si sono sbagliati tutti e due).
  Errori

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5) Sarebbe davvero un gran progresso, dopo aver combattuto la pretesa delle chiese di essere in possesso dell'unica verità, finire di ammettere che della verità assoluta è in possesso un ente pubblico collettivo, senza rivelazioni soprannaturali e senza interventi divini, come lo stato (o il partito).
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6) Questa società italiana appare putrefatta e moralmente fiacca. Tutta, non soltanto il governo e il sottogoverno: tra chi sta dentro il palazzo e chi sta fuori c'è una corrispondenza. La corruzione dei politici e dei loro manager è una costante della vita politica italiana e forse non soltanto italiana: nasce soprattutto dal bisogno di procurarsi l'enorme quantità di soldi che i partiti e le loro correnti divorano, coinvolge tutti o quasi, creando una ragnatela di reciproci ricatti.
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7) Quello che importa, in questo riaffiorare di miti consolatori ed edificanti, è di impegnarsi a illuminare con la ragione le posizioni in contrasto, a porre in discussione le pretese dell'una e dell'altra, di resistere alla tentazione della sintesi definitiva, o della opzione irreversibile, di restituire, insomma, agli uomini — l'un contro l'altro armati da ideologie in contrasto — la fiducia nel colloquio, di ristabilire insieme col diritto della critica il rispetto dell'altrui opinione.
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8) Quando si mette in questione la cosiddetta avalutatività della scienza e si dice che la scienza è ideologica, si dice un'idiozia. La scienza come tale non è né capitalistica né comunistica, né feudale, né borghese. Ciò che può essere capitalistico o comunistico è l'uso della scienza. La scienza è neutrale; lo scienziato può anche non esserlo.
  Scienza

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9) Quando non si vede bene cosa c’è davanti, viene spontaneo chiedersi cosa c’è dietro.
  Riflessione

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10) Quando il procedimento dogmatico è assunto dal potere politico come mezzo di governo, la resistenza contro il dogmatismo e la difesa dello spirito critico diventano per l'uomo di cultura un dovere, oltre che morale, politico, che rientra perfettamente nel concetto di una politica della cultura.
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» Il problema della guerra e le vie della pace - Il Mulino
11) Qualche volta è accaduto che un granello di sabbia sollevato dal vento abbia fermato una macchina. Anche se ci fosse un miliardesimo di miliardesimo di probabilità che il granello, sollevato dal vento, vada a finire nel più delicato degli ingranaggi per arrestarne il movimento, la macchina che stiamo costruendo è troppo mostruosa perché non valga la pena di sfidare il destino.
  Destino

» Il futuro della democrazia - Einaudi
12) Premetto che l'unico modo d'intendersi quando si parla di democrazia, in quanto contrapposta a tutte le forme di governo autocratico, è di considerarla caratterizzata da un insieme di regole (primarie o fondamentali) che stabiliscono chi è autorizzato a prendere le decisioni collettive e con quali procedure.
  Democrazia

»
13) Per quel che riguarda la fine del nostro secolo, ne siamo ancora troppo lontani per trovarci nello stato d'animo proprio della fin de siècle, tanto più che questa volta la fine del secolo coincide con la fine del millennio, e le cose si complicano. A giudicare dall'unico precedente di cui abbiamo testimonianza, le previsioni non dovrebbero essere molto allegre. Si tratta nientemeno della fine del mondo. La prima volta l'attesa andò delusa. Questa volta i pronostici sono meno rassicuranti.
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» De senectute e altri scritti autobiografici - Einaudi
14) Non ho nessuna speranza. In quanto laico, vivo in un mondo in cui è sconosciuta la dimensione della speranza.
  Speranza

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15) Max Weber distingueva tre tipi di capo carismatico. Il profeta religioso, il grande demagogo e il capo militare. Mussolini è stato soprattutto un gran demagogo. Stalin è stato soprattutto il capo militare, o almeno amava presentarsi come tale. Appariva sempre in divisa, e faceva bella mostra delle sue medaglie. Quanto al profeta religioso, lo era, in parte, forse Mao.
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» Destra e sinistra - Donzelli Editore
16) Mai come nella nostra epoca sono state messe in discussione le tre fonti principali di disuguaglianza: la classe, la razza ed il sesso. La graduale parificazione delle donne agli uomini, prima nella piccola società familiare e poi nella più grande società civile e politica è uno dei segni più certi dell'inarrestabile cammino del genere umano verso l'eguaglianza. E che dire del nuovo atteggiamento verso gli animali? Dibattiti sempre più frequenti ed estesi, riguardanti la liceità della caccia, i limiti della vivisezione, la protezione di specie animali diventate sempre più rare, il vegetarianesimo, che cosa rappresentano se non avvisaglie di una possibile estensione del principio di eguaglianza al di là addirittura dei confini del genere umano, un'estensione fondata sulla consapevolezza che gli animali sono eguali a noi uomini, per lo meno nella capacità di soffrire? Si capisce che per cogliere il senso di questo grandioso movimento storico occorre alzare la testa dalle schermaglie quotidiane e guardare più in alto e più lontano.
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17) La storia umana è una storia di lacrime e di sangue. Come dissentire dall'immagine di Hegel che rappresenta la storia umana come un immenso mattatoio [...]
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18) La storia insegna che l'unico modo di rispondere alla violenza è la violenza. La sola soluzione possibile sarebbe quella di sostituire all'uso delle armi l'uso della parola.
  Violenza

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19) La speranza è una virtù teologica. Quando Kant afferma che uno dei tre grandi problemi della filosofia è "che cosa debbo sperare", si riferisce con questa domanda al problema religioso. Le virtù del laico sono altre: il rigore critico, il dubbio metodico, la moderazione, il non prevaricare, la tolleranza, il rispetto delle idee altrui, virtù mondane e civili.
  Speranza

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20) La prima condizione perché il dialogo sia possibile è il rispetto reciproco, che implica il dovere di comprendere lealmente ciò che l'altro dice.
  Rispetto

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21) La maggior parte degli uomini di oggi non sono tanto atei o non credenti, quanto increduli. Ma colui che è incredulo non è fuori dalla sfera della religione. [... ] Lo stato d'animo di chi non appartiene più alla sfera del religioso non è l'incredulità, ma l'indifferenza, in non saper che farsene di queste domande. Ma l'indifferenza è veramente la morte dell'uomo.
  Religione

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22) La guerra moderna è, in una parola, al di là di ogni principio di legittimazione e di ogni procedimento di legalizzazione. La guerra dopo essere stata considerata un mezzo per realizzare il diritto, e un oggetto di regolamentazione giuridica, è tornata ad essere quello che era nella ricostruzione hobbesiana, l'antitesi del diritto.
  Guerra

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23) La filosofia militante che ho in mente è una filosofia in lotta contro gli attacchi, da qualsiasi parte provengano — tanto da quella dei tradizionalisti come da quella degli innovatori — alla libertà della ragione rischiaratrice.
  Filosofia

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24) La democrazia è il più grande tentativo di organizzare una società per mezzo di procedure non violente.
  Democrazia

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25) Il vecchio vive di ricordi e per i ricordi, ma la sua memoria si affievolisce di giorno in giorno. Il tempo della memoria procede all'inverso di quello reale: tanto più vivi i ricordi che affiorano nella reminiscenza quanto più lontani nel tempo degli eventi. Ma sai anche che ciò che è rimasto, o sei riuscito a scavare in quel pozzo senza fondo, non è che un'infinitesima parte della storia della tua vita.
  Memoria   Ricordi   Vecchiaia

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26) Il mestiere del profeta è pericoloso, ognuno di noi proietta nel futuro le proprie aspirazioni e inquietudini, mentre la storia prosegue il suo corso indifferente alle nostre preoccupazioni.
  Storia

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27) I problemi sono due: se la guerra sia giusta e se oltre che giusta sia efficace. Per quanto riguarda il primo problema la risposta è indubbia: è una guerra giusta perché fondata su un principio fondamentale del diritto internazionale che è quello che giustifica la legittima difesa. Per quel che riguarda invece il secondo punto, l'efficacia, bisogna tener conto di alcune condizioni: la guerra sarà efficace innanzitutto se è vincente, in secondo luogo se è rapida rispetto al tempo e se è limitata rispetto allo spazio, nel senso che sia ristretta al teatro di guerra dell'Iraq.
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28) I nostri diritti non sono altro che i doveri degli altri nei nostri confronti.
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29) I due mali contro cui la ragione filosofica ha sempre combattuto e deve combattere ora più che mai sono, da un lato, il non credere a nulla; dall'altro, la fede cieca.
  Credere   Fede

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30) I diritti dell'uomo, anche se sono stati considerati sin dall'inizio naturali, non sono stati dati una volta per sempre.
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31) Ho sempre considerato la sfera del diritto e quella della politica come due facce della stessa medaglia. Il mondo delle regole e il mondo del potere: il potere che crea le regole, le regole che trasformano il potere di fatto in un potere di diritto.
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32) Ho imparato a rispettare le idee altrui, a capire prima di discutere, a discutere prima di condannare.
  Rispetto

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33) Fra i malanni della nostra democrazia l'estensione sempre più ampia di zone di potere occulto non è dei meno gravi.
  Democrazia

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34) È chiaro che l'ideale della totale libertà non esiste in nessuna società. Insomma, ci sono maggiori e minori approssimazioni a questa idea della società libera.
  Libertà

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35) Diritti dell'uomo, democrazia e pace sono tre momenti necessari dello stesso movimento storico.
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36) Cultura è equilibrio intellettuale, riflessione critica, senso di discernimento, aborrimento di ogni semplificazione, di ogni manicheismo, di ogni parzialità.
  Cultura

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37) Come ho detto tante volte, la storia umana, tra salvezza e perdizione, è ambigua. Non sappiamo neppure se siamo noi i padroni del nostro destino.
  Destino

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38) Chi entra in un labirinto sa che esiste una via d'uscita, ma non sa quale delle molte vie che gli si aprono innanzi di volta in volta vi conduca. Procede a tentoni. Quando trova una via bloccata torna indietro e ne prende un'altra. Talora la via che sembra più facile non è la più giusta; talora, quando crede di essere più vicino alla meta, ne è più lontano, e basta un passo falso per tornare al punto di partenza. Bisogna avere molta pazienza, non lasciarsi mai illudere dalle apparenze, fare, come si dice, un passo per volta, e di fronte ai bivi, quando non si è in grado di calcolare la ragione della scelta, ma si è costretti a rischiare, essere sempre pronti a tornare indietro. [... ] non ci si butti mai a capofitto nell'azione, che non si subisca passivamente la situazione, che si coordinino le azioni, che si facciano scelte ragionate, che ci si propongano, a titolo d'ipotesi, mete intermedie, salvo a correggere l'itinerario durante il percorso, ad adattare i mezzi al fine, a riconoscere le vie sbagliate e ad abbandonarle una volta riconosciute.
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39) C'è una generazione che si è trovata, come accade di solito in periodi di crisi, di fronte a problemi enormi: tutti i valori di una civiltà sono stati messi in discussione. [... ] Si capisce in questa situazione la seduzione della certezza, non importa se posticcia. Ma è proprio questa certezza posticcia che crea attorno a sé il silenzio. Ogni più leggero soffio di critica rischierebbe di disperderla. È fragile e bisogna non esporla troppo agli urti delle certezze altrui.
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» Corriere della sera, 8 maggio 1981
40) L'aborto è un problema molto difficile, è il classico problema nel quale ci si trova di fronte a un conflitto di diritti e di doveri. […] Innanzitutto il diritto fondamentale del concepito, quel diritto di nascita sul quale, secondo me, non si può transigere. È lo stesso diritto in nome del quale sono contrario alla pena di morte. Si può parlare di depenalizzazione dell'aborto, ma non si può essere moralmente indifferenti di fronte all'aborto.
  Vita

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41) Non dico che gli ottimisti siano sempre fatui, ma i fatui sono sempre ottimisti.
  Ottimismo

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42) L'individuo è uno, singolo. Nel caso dell'aborto c'è un -altro- nel corpo della donna. Il suicida dispone della sua singola vita. Con l'aborto si dispone di una vita altrui.
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43) L'atteggiamento pessimistico si addica di più che non quello ottimistico all'uomo di ragione. L'ottimismo comporta pur sempre una certa dose di infatuazione, e l'uomo di ragione non dovrebbe essere infatuato.
  Ottimismo

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44) Il diritto della donna e quello della società, che vengono di solito addotti per giustificare l'aborto, possono essere soddisfatti senza ricorrere all'aborto, cioè evitando il concepimento. Una volta avvenuto il concepimento, il diritto del concepito può essere soddisfatto soltanto lasciandolo nascere.
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45) Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze.
  Cultura

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46) Bisogna avere molta pazienza, non lasciarsi mai illudere dalle apparenze, fare, come si dice, un passo per volta, e di fronte ai bivi, quando non si è in grado di calcolare la ragione della scelta, ma si è costretti a rischiare, essere sempre pronti a tornare indietro.
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Crediti

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