Bio in scrittura
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1) Sebbene l'era del samurai possa apparire, a prima vista, come un mondo rude e bellicoso, esso invece era contraddistinto da una delicata e ben articolata considerazione dei propri simili, assai più fine di quella odierna.
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2) Per quanto pacifici siano i tempi, la morte è il supremo movente per i samurai. Se un samurai temesse la morte, o la scansasse, in quello stesso istante cesserebbe di essere un samurai.
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3) Per noi giapponesi il samurai è l'immagine di un antenato. Per gli occidentali è la figura di un nobile selvaggio. Dobbiamo sentirci fieri di essere dei selvaggi.
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4) La personalità romantica è pervasa di sottile sfiducia nell'intellettualismo, e questo sentimento sfocia di frequente in quell'atto immorale che va sotto il nome di sogno a occhi aperti. Contrariamente a quanto si crede, il sognare a occhi aperti non è un processo intellettuale, ma piuttosto un mezzo di evasione dall'intellettualismo.
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5) L'etica del samurai è una scienza politica del cuore, mirante a dominare lo scoraggiamento e la stanchezza, al fine di non mostrarli agli altri. Si riteneva più importante apparire in buona salute che essere sani, più importante mostrarsi arditi e prodi che non esserlo. Questo concetto di morale, essendo basato fisiologicamente sulla vanità peculiare agli uomini, è forse il concetto maschile più alto di moralità.
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