
Antonio La Penna nasce a Bisaccia in provincia di Avellino il 9 gennaio del 1925, sotto il segno del Capricorno.
Da piccolo segue i suoi studi alla scuola Sant'Angelo dei Lombardi e al Liceo “Colletta” di Avellino, per poi accedere alla Scuola Normale Superiore: un passo molto importante per la sua vita, grazie all'avvicinamento ed insegnamenti di Cesare Giarratano e Giorgio Pasquali. Antonio la Penna si trasferisce – subito dopo gli studi ed il conseguimento della Laurea– in Francia per motivi di lavoro e per scoprire un mondo nuovo, diverso da quello che conosce e lontano da un'Italia che - inizialmente – gli sta stretta.
Antonio La Penna: la carriera
Ma nel 1956, cambia idea e la sua vita ha una svolta, iniziando quella che diventerà la sua lunga carriera come professore presso le Università degli Studi di Firenze e di Pisa, con specializzazione in Letteratura Latina. Una grande carriera che l'ha portato ad essere uno dei maggiori latinisti che siano mai esistiti.
Da ricordare il suo lavoro e le sue opere, ma soprattutto il suo seminario di Filologia Latina presso la Scuola Normale Superiore di Pisa tenuto per trent'anni e ancora oggi preso come esempio all'interno delle Università. La sua vita è stata dedicata interamente alla scuola e all'insegnamento, cercando di approfondire quanto più possibile il suo interesse in merito alla letteratura italiana, europea (con un occhio attento rivolto verso quella francese, sempre amata) a partire dal Novecento, abbracciando ogni sfumatura e svolta.
La sua vera passione è stata lo studio e la comprensione dei testi scritti da Carducci, Dante, Gadda, Valéry, Petrarca e Leopardi. Non solo insegnante ma anche autore di oltre seicento volumi e articoli riguardanti la letteratura greca, italiana, francese e latina, soffermandosi soprattutto sulla storia della filologia, cultura e pensiero.
Antonio La Penna: gli aforismi
Nei testi si può conoscere al meglio la storia di alcuni grandi del passato come Virgilio, Petronio, Ovidio, Marziale e molti altri della storia antica. Scritto da Antonio La Penna -su invito di Gino Tellini - e preso come esempio in molte scuoleeuropee, c'è il libro intitolato “Aforismi e Autoschediasmi” edito dalla Società Editrice Fiorentina nel 2005, dove sono raccolte tutte le sue idee, pensieri e frasi estemporanee scritte sul momento.
Queste riflessioni, che sembrano non avere un filo conduttore, in realtà mettono in luce i dibattiti politici a partire dal 1958 sino al 2004 in maniera totalmente discorsiva ed estemporanea (da qui il termine autoschediasmo). Nessuna autocelebrazione ma solamente dei punti fondamentali che andrebbero conservati e ricordati nel tempo: nel libro infatti non viene mai citata la storia e gli studi del Professor La Penna ma una carrellata dei suoi pensieri tramutati in aforismi che – sicuramente – rimarranno sospesi nel tempo, in quanto sempre attuali:
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1) È facile essere coerenti, quando si hanno poche idee; ancora più facile, se non se ne ha nessuna.
Coerenza
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2) È difficile scrivere una buona opera; ma molto più difficile trovare chi sappia capirla a fondo e valutarla adeguatamente.
Scrivere
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3) Sono ben disposto ad ammettere che talvolta i paradossi hanno una funzione positiva di stimolo, intellettuale e retorico; ma non raramente sono manifestazioni di istrionismo. Lo stesso, pressappoco, si può dire degli aforismi.
Aforismi
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4) Non è veramente eretico chi vuol esserlo, ma chi è costretto ad esserlo.
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5) Molto istruttivo, lo zapping: sulla minor parte dei canali trovi spettacoli per lo più futili o disgustanti; sulla maggior parte trovi pubblicità. Così puoi capire fino a che punto il nostro mondo sia mercificato: per questo lo zapping è più istruttivo di molti libri di sociologia.
Pubblicità
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6) L'eros nella sua integrità è una delle pochissime esperienze che possono tentare un ateo a forme di panteismo o di misticismo.
Erotismo
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7) Il professore universitario è spesso un primo della classe, cioè un immaturo.
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8) Il pluralismo serve ad annegare l'opposizione.
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9) Il mio tempo non è moneta. Per fortuna! Quindi non sto a lamentarmi di averlo sprecato.
Tempo
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10) Governare, cioè gestire l'esistente, cioè rimescolare l'immutabile fogna.
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11) Gli ultimi dèi: Priàpo, il Sesso; Hermes, il Profitto. Ce lo dimostra, quotidianamente, ossessivamente, la televisione, fedelissima al culto.
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12) Ci sono state, e ci sono, molte buone ragioni per liberarsi dello storicismo; ma è illusorio ogni tentativo di liberarsi della storia.
Storia
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13) Abbiamo, come molti altri paesi, una gran copia di politicanti, ma forse nessun uomo politico.
Politica