![Dario fo aforismi e Frasi famose](https://letteralmente.net/wp-content/uploads/Dario-Fo-800x600-f.jpg)
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1) Mi son sicuro che se el Deo Padre, in la persona invece de imparárghelo al Noè, tanto tempo dopo, sto truco meravigióso de schisciáre l’üga, de trar foeura el vino, ol ghe l’avesse insegnát subito, fin dal prinzipio, all’Adamo, subito, prima dell’Eva, subito!… non sarésmo in sto mundo malarbéto, sarésmo tuti in paradiso, salüt! (Io sono sicuro che se il padre Dio in persona, invece di insegnarglielo al Noè, tanto tempo dopo, questo trucco meraviglioso di schiacciare l’uva, di tirar fuori il vino, glielo avesse insegnato subito, fino dal principio, all’Adamo, subito, prima dell’Eva, subito!… non saremmo in questo mondo maledetto, saremmo tutti in paradiso… salute!)
Vino
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2) Carmelo Bene è un grande uomo di teatro che, come tutti gli uomini di teatro che contano, ha rotto con le tradizioni. È uno che ha sorpreso, che ha messo a disagio gli schemi, soprattutto, e la gente schematica riguardo al teatro. È uno che capovolgeva le regole, che ha tenuto veramente in grande considerazione che [la] prima regola nel teatro [è che] non ci sono regole [...] E questo naturalmente gli ha portato all'inizio, così, una specie di opposizione da parte dei tradizionalisti, ma poi ha vinto, ha vinto, ha avuto successo in tutta l'Europa.
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3) Siamo costretti, dato che c'è la crisi, a immaginarci un pensiero nuovo, sia di politica sia di economia, un pensiero.
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» La notte della Rete', 5 Luglio 2011
4) Siamo veramente in una nazione orrenda, io spero che sia soltanto un sogno, un orrendo sogno che stiamo facendo tutti quanti [...] Dobbiamo farci capire, e soprattutto far intendere che siamo scocciati al limite e che così non accettiamo si vada avanti.
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» Corriere della sera, 25 ottobre 2000
5) Si sa, Eduardo non amava gli attori. Ma con Franca e con me scattò subito la simpatia. Forse perché, come noi, era un attore anomalo, mai devoto alle istituzioni, impegnato sul nostro stesso fronte. Così, senza esitare, firmò tutte le petizioni di "Soccorso Rosso" a favore dei detenuti politici.
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6) Quando si parla di Gianroberto i giornalisti tendono a classificarlo quasi subito come l'ideologo, il guru, del MoVimento 5 Stelle. È la definizione più banale e ovvia che si possa pensare. Bisogna partire da un fatto importante, la sua cultura. Era un uomo di una conoscenza straordinaria, leggeva tutto quello che riteneva fosse importante sapere, faceva collegamenti molto acuti fra i vari testi e aveva un modo di esprimersi riguardo alle diverse situazioni mai banale e prevedibile. Mi capitava spesso di chiedere se avesse letto dei particolari libri che ritenevo importanti, e non azzeccavo mai un documento che lui non conoscesse già [...]. Spesso diceva che era impreparato a dare un giudizio su certi argomenti, e questo denota una modestia, un'umiltà che è difficile trovare nell'ambiente della politica comune. Un altro tratto del suo carattere che posso testimoniare è la generosità nel modo di comportarsi, specie di fronte ad alcuni momenti tragici della vita del nostro paese. Inoltre evitava le dichiarazioni roboanti e preferiva analizzare prima di definire. (su Gianroberto Casaleggio)
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7) Così pur di sopravvivere rischiamo la vita.
Brevi
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» da Dario Fo parla di Dario Fo, Lerici, 1977
8) La risata, il divertimento liberatorio sta proprio nello scoprire che il contrario sta in piedi meglio del luogo comune [...] anzi, è più vero [...] o almeno, più credibile.
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» Incipit Mistero Buffo
9) Ohioihi Bati, bative Ehiaieehie! | (E)compagnon metif in scera | Batif forte e volentera | No ve doja d'esti boti: bative! | No trambit de ves isbiot(i) | (Non tremate d'esser nudi) | No trambit(*) le visigade | (Non tremate per le gran vesciche) | Carne rote e desciuncader(*) | Ohioihi bati, bative Ehiaiehie! Chi vol torse salvasion | C'ol se bata de ruscon (*) | Col flagel a batascioch(*) | no fi mostra de daf bot: bative! | C'ol Segnor onniputente | foe batud veritatament(e) | Ohioihi Batì, bative Ehiaiehie!
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» La Repubblica del 22 marzo 1978)
10) Io repubblichino? Non l'ho mai negato. Sono nato nel '26. Nel '43 avevo 17 anni. Fin a quando ho potuto ho fatto il renitente. Poi è arrivato il bando di morte. O mi presentavo o fuggivo in Svizzera.
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» Politikon, 8 ottobre 2007
11) Il movimento che vuole creare è di coscienza, non vuole fare un partito. Per questo ho sentito Beppe al telefono per esprimergli la mia solidarietà. Con Grillo tante volte ho recitato in situazioni di lotta, salendo sul palco davanti a 8 o 10 mila persone. Condivido tutto quello che dice. Ho toccato con mano cos'è la politica quando ero in corsa a sindaco di Milano e ho visto furbestreria, corruzione, inciuci. Quello che fa paura è che i politici non hanno nessun programma, per questo sono incapaci di andare incontro ai bisogni della gente. Non dobbiamo permettere ai politici di agire senza controllo, e visto che non ci danno gli spazi per esercitare questo controllo, dobbiamo prenderceli, come ha fatto Beppe.
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» La Repubblica, 9 novembre 2002
12) Il caso di Luttazzi, uno che la satira la fa senza sconti, è illuminante: cacciato su due piedi. Colpirne uno per educarne cento.
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» Fabulazzo 1962
13) Gli autori negano che io sia un autore. Gli attori negano che io sia un attore. Gli autori dicono: tu sei un attore che fa l'autore. Gli attori dicono: tu sei un autore che fa l'attore. Nessuno mi vuole nella sua categoria. Mi tollerano solo gli scenografi.
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14) Fa impressione perché poi fa ben gioco tra i semplici, tra quelli senza cultura e senza conoscenza, che lo seguono sulla via della paura, dello spavento. Per Salvini l'importante è battere il tamburo del nemico, senza distinguere tra terroristi e disperati che non riescono più a vivere o addirittura a sopravvivere e che sono costretti a fuggire dalle proprie terre. Non ha nel suo modo di esprimersi e nel suo giudizio l'intelligenza del valutare i valori delle cose. È un personaggio che non riesco a tenere in considerazione neanche per dieci minuti. Salvini gioca malamente sul vuoto di conoscenza. Chi fa il politico dovrebbe avere una chiarezza morale e profonda e non giocare sul falso e sull'ipocrisia. Questa è gente che usa qualsiasi chiave per ubriacare e sconvolgere gente che non ha conoscenza.
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» Satyricon, 4 aprile 2001
15) È un aspetto libero, assoluto, del teatro. Cioè quando si sente dire, per esempio, "è meglio mettere delle regole, delle forme limitative a certe battute, a certe situazioni", allora mi ricordo una battuta di un grandissimo uomo di teatro il quale diceva: "Prima regola: nella satira non ci sono regole". E questo penso sia fondamentale. Per di più ti diro' che la satira è un'espressione che è nata proprio in conseguenza di pressioni, di dolore, di prevaricazione, cioè è un momento di rifiuto di certe regole, di certi atteggiamenti: liberatorio in quanto distrugge la possibilità di certi canoni che intruppano la gente.
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16) Dite: Com'è triste Venezia! Si vede che non avete mai visto Monfalcone.
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17) Se siete in crisi, vi sbattete in ginocchio e pregate il Signore, i santi e la Madonna che vi vengano a tirar fuori. Noi atei, al contrario, non ci possiamo attaccare a nessun Santissimo. Per le nostre colpe dobbiamo rivolgerci solo alla nostra coscienza.
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18) Il fratello melenso di Totò (parlando di Ciriaco De Mita).
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19) Un coyote che ulula lamenti (Parlando di Marco Pannella).
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20) Una delle più sconvolgenti scoperte che ho fatto durante questa visita in America è che Sylvester Stallone è alto 1,65 m.
Tutti lo credono sempre enorme, lo vedono sul ring e lo pensano un gigante. Invece no: la verità è che Rambo è un nano.
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21) Avete un po' la vocazione a piangervi addosso, ma Rosa fresca aulentissima, la prima espressione poetica della lingua italiana, è vostra, siete imbattibili per la cultura, la letteratura, la cucina. Per la corruzione purtroppo non avete nessun primato, l'Italia intera soffre di corruzione e i corrotti quando si incontrano si riconoscono subito (sui Siciliani).
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22) La satira è un'espressione che è nata proprio in conseguenza di pressioni, di dolore, di prevaricazione, cioè è un momento di rifiuto di certe regole, di certi atteggiamenti: liberatorio in quanto distrugge la possibilità di certi canoni che intruppano la gente.
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23) Chi fa il politico dovrebbe avere una chiarezza morale e profonda e non giocare sul falso e sull'ipocrisia.
Ipocrisia
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24) In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta. Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
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25) La bellezza per la bellezza non mi interessa.
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26) La cultura non si può ottenere se non si conosce la propria storia.
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27) L'uomo senza idee, come diceva Voltaire, è un imbecille.
Brevi
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28) Quello che fa paura è che i politici non hanno nessun programma, per questo sono incapaci di andare incontro ai bisogni della gente. Non dobbiamo permettere ai politici di agire senza controllo, e visto che non ci danno gli spazi per esercitare questo controllo, dobbiamo prenderceli.
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29) Ancora non si è capito che soltanto nel divertimento, nella passione e nel ridere si ottiene una vera crescita culturale.
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30) Questa donna arida non ha mai detto una parola sulla pace, sui bambini che muoiono di fame, e contro lo sfruttamento di chi commercia in acqua e medicinali [...] (Parlando di Oriana Fallaci).
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31) È risaputo che chi usa la fantasia per trasgredire la legge ne preserva sempre una certa quantità per il piacere proprio e degli amici più intimi.
Fantasia
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32) Siamo costretti, dato che c'è la crisi, a immaginarci un pensiero nuovo, sia di politica sia di economia, un pensiero!
Crisi
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33) Mio padre, prima dell'arrivo del nazismo, aveva capito che buttava male; perché, spiegava, quando un popolo non sa più ridere diventa pericoloso.
Ridere
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34) La vita è una meravigliosa occasione fugace da acciuffare al volo tuffandosi dentro in allegra libertà.
Vita
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35) La risata, il divertimento liberatorio sta proprio nello scoprire che il contrario sta in piedi meglio del luogo comune, anzi è più vero o, almeno, più credibile.
Ridere
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36) Il riso è sacro. Quando un bambino fa la prima risata è una festa.
Ridere
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37) Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di controllo per il potere perché conoscere è saper leggere, interpretare, verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono. La conoscenza ti fa dubitare. Soprattutto del potere. Di ogni potere.
Sapere
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38) Come esistono oratori balbuzienti, umoristi tristi, parrucchieri calvi, potrebbero esistere benissimo anche dei politici onesti.
Politica