Remo Bassetti nasce a Napoli nel 1961, da madre casalinga e padre maestro di scherma, uno dei migliori di sempre nella sciabola.
E’ da lui infatti che apprende l’arte della scherma, che praticherà come atleta e come maestro e che lo porterà a vincere nel 1973, a soli 12 anni, il suo primo titolo italiano.
Nel 1990 a Rotterdam Remo Bassetti partecipa e Vince i campionati mondiali maestri
Frequenta il liceo classico diplomandosi con il minimo sforzo, per poi laurearsi in Legge con 110 e lode e superare al primo tentativo il concorso notarile.
Inizia così nel ’92 a Torino la carriera di notaio, e diventa tra il 1997 e il 1999 segretario nazionale di Federnotai.
Nel 2013, primo in Italia, stipula un contratto di unione civile
Ma Remo Bassetti è più che un notaio, e la sua passione per la scrittura ed ancor più per la lettura lo portano a sperimentare nuove realtà.
Inizia a scrivere un romanzo e diversi saggi, tra cui “Derelitti e delle pene. Carcere e giustizia da Kant all’indultino” , monologhi di detenuti raccolti visitando oltre venti carceri. Nel 2008 scrive “Contro il target” e il romanzo “Stanno uccidendo i notai”. Nel 2010 pubblica “La storia in dieci processi” da Socrate a Berlusconi e “Cosa resta della democrazia” nel 2014.
Durante la scrittura del libro “Storia e storie dello sport in Italia” perde tutti gli appunti ed è costretto a ricominciare da capo
Come giornalista collaborata alcuni anni con “La Stampa” di Torino e, ancor prima, con ”L’indipendente” e il “Roma” di Napoli, probabilmente il più antico giornale italiano.
Ma la voglia di sperimentazione di Remo Bassetti non si arresta, e nel 2005 fonda e dirige la rivista “Giudizio Universale”, l’unica rivista al mondo fatta di sole recensioni: si recensivano libri, film e dischi ma anche uffici pubblici, tendenze, ospedali, leggi, casting, agenzie matrimoniali, sentenze e tutto ciò che si poteva recensire.
Le recensioni di giudizio universale andavano dal top dei “quattro soli” ai terrificanti “quattro ombrelli”
Tra i collaboratori fissi c’era gente del calibro di Michele Serra, Massimo Fini, Travaglio, Cerami, Paolo Giordano, Lella Costa, Anna Maria Testa, Lubrano; ci scrissero Yehoshua, Bauman, Augè, Coe, Saviano.
Oggi, Remo Bassetti ha altri progetti letterari in cantiere, tra cui un blog particolare, “wrog", laboratorio politico e "zona free-style” che sperimenta alcune forme di editoria commiste tra web e off-line ma soprattutto Anima in Corporation, società di Brand Journalism per la consulenza sull'Identità Culturale delle Aziende.
Dice di lui: Amo leggere anche più che scrivere, sentire musica (dalla lirica al metal), viaggiare, stare con le persone cui voglio bene e passare più tempo possibile a Parigi, la mia città d’elezione.
Remo Bassetti è sposato con Giulia, conosciuta durante uno stage giornalistico a Giudizio Universale, ed ha un figlio, Vittorio, di 17 anni, avuto dalla prima moglie.
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1) La guerra c’entra con la forza e la giustizia con la verità. Il processo di Norimberga potrebbe sembrare lo sleale tentativo di alterare questa distinzione. Ma in gioco c’era ormai la forma più essenziale di verità: la verità dell’essere umano. Nello sterminio sistematico di creature che avevano commesso il solo torto di esistere, nel tenace tentativo di declassarli dalla specie inducendo in loro condizioni di animalità primordiale, nel mostruoso congiungersi di edonismo sadico-omicida e coscienzioso adempimento di funzioni lavorative, l’umanità toccava il suo punto più basso, per giunta in una terra che aveva generato alcuni dei più grandi capolavori della civiltà. Era un collasso della storia che non poteva essere archiviato semplicemente con un trattato di pace.
Guerra
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2) E’ possibile che le voci di Giovanna d’Arco fossero il sintomo di un’immaginazione un po’ più larga della media: definirla pazza solo perché vedeva i santi dovrebbe portare coerentemente ad affermare che a quelli che non li vedono, ma sono convinti che esistano e li pregano nella certezza di essere ascoltati, una visitina di controllo non guasterebbe.
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3) La più salda distinzione tra destra e sinistra è nella sfida tra la natura e il progetto. La destra si è storicamente schierata a favore della prima: le tradizioni, le ineguaglianze determinate dalla natura, l’ordine gerarchico che ne è il prodotto, il mythos, le radici, la stabilità. A questo la sinistra ha contrapposto la costruzione dell’ordine sociale, l’emancipazione, il cosmopolitismo, il logos, il movimento.
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4) Lo snellimento del formalismo linguistico, lo stress provocato dalla velocità che richiede il mezzo, la disinibizione allenata dalla pubblicità dei propri stati d’animo (in vetrina sui social network o esplosi per strada in una lite al cellulare) favoriscono nella comunicazione web allargata una suscettibilità rissosa. Una comunità di intestino più che una comunità di destino. Ma ad aizzare gli animi è soprattutto il livore verso le personalità pubbliche. A chi ha sforato i tempi nel suo diritto al quarto d’ora di celebrità basta poco per rendersi inviso a chi sta sfruttando il suo diritto a una quindicina d’anni di autoproduzione digitale.
Internet
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5) Il vero agnello sacrificale della religione cristiana non è il Figlio che viene a morire sulla terra ma il Padre che lo abbandona sulla croce.
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6) Poche cose uccidono l’amore come la contrattualizzazione e la tutela sindacale. L’amore si giova di un filo di sconvenienza. La ragione per cui Teseo e Arianna, Romeo e Giulietta, Carlotta e Werther esprimono i sentimenti in modo così commovente è che non sono mai stati dal notaio o dall’avvocato.
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7) Se Orfeo non si fosse girato a guardare Euridice lei avrebbe potuto rimproverarglielo per l’eternità.
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8) Se la verità uno la tiene sempre in tasca, tirandola fuori esce spiegazzata.
Verità
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9) Se non sentisse il bisogno di espiare le sue viltà, a volte l’uomo non sarebbe tanto coraggioso.
Coraggio
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10) Se qualcuno vi risponde al telefono dicendo: “Sono Rossella, come posso aiutarla?” potreste replicare. “Allo stesso modo che se ti chiamavi Stefania”.
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11) Se si deve scegliere tra la banalità e il silenzio si ricordi almeno come anche certi silenzi rischino di essere banali.
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12) Se si milita in una fazione la morte commuove solo da un lato: è come un disturbo della veglia.
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13) Se potessi comprerei un biglietto di solo ritorno.
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14) Se qualcuno è in anticipo sul suo tempo proverà maggiore frustrazione, e incontrerà maggiore insuccesso, del ritardatario.
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