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1) Gli antichi hanno battezzato «peste» un cataclisma fisico, politico e mentale che affligge l'insieme di una società. Questa malattia mortale inaugura l'Iliade di Omero, riappare nella Tebe di Eschilo, nell'Atene di Tucidide e nell'Italia di Lucrezio. Il Rinascimento, con Boccaccio, Margherita di Navarra e infine Shakespeare, la evoca di nuovo come elemento fondatore in cui la letteratura esplora nuovi modi di esistere e di resistere, mentre il vecchio universo crolla senza speranza di ritorno.
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2) Il merito del giovane Heidegger fu, negli anni Venti, di meditare filosoficamente sull'angoscia che sommergeva l'incipiente XX secolo. Alla rivoluzione mentale che il nuovo pensiero invocava fu affibbiato un vocabolo divenuto ben presto alla moda e come tutte le mode destinato a propagarsi abusivamente: 'esistenzialismo'.
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3) Nessuno può insegnarmi a giudicare, poiché devo prima giudicare se i consigli e i consiglieri sono buoni o cattivi.
Consigli
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4) Non si entra nel pensare affermando d'essere il migliore. Non cerchiamo la saggezza per eccellenza, ma per difetto.
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5) Se vuoi filosofare, nessuno può pensare al tuo posto. Se vuoi cominciare a pensare, decidi di pensare da te.
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6) Ogni stupidità trova qualcuno disposta a commetterla.
Stupidità