Frasi Gabriela Mistral

29 Aforismi Citazioni e Frasi Celebri di Gabriela Mistral

Gabriela Mistral Poetessa

Nome: Lucila de María del Perpetuo Socorro Godoy Alcayaga
In Arte: Gabriela Mistral
Luogo di Nascita: Vicuña ( Cile )
Data Nascita: 7/4/1889
Data Morte: 10/1/1957
Professione: Poetessa
Premi: Premio Nobel per la letteratura, National Prize for Literature

Biografia

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1) Paradiso Distesa lamina d’oro e nell’adagiarsi dorato due corpi come gomitoli d’oro; un corpo glorioso che ascolta e un corpo glorioso che parla nel prato in cui nulla parla; un respiro che va al respiro e un volto che trema d’esso, in un prato in cui nulla trema. Ricordarsi del triste tempo in cui entrambi avevano Tempo e da esso vivevano afflitti, nell’ora del chiodo d’oro in cui il Tempo restò alla soglia come i cani vagabondi…
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2) Intima Non stringere le mie mani. Verrà il tempo infinito di riposare con molta polvere ed ombra tra le dita intrecciate. E tu dirai : ‘Non posso più amarla; le sue dita si sgranarono come le spighe’. La mia bocca non baciare. Verrà l’istante pieno di spenta luce, senza labbra starò sotto un umido suolo. E tu dirai: ‘L’amai, ma non posso amarla più, ora che non aspira l’odore di ginestre del mio bacio’. E mi rattristerò nell’udirti; tu parlerai come un cieco ed un pazzo, perché la mia mano sarà sulla tua fronte quando le dita si spezzino, e scenderà sopra il tuo volto pieno d’ansia, il mio respiro. Non mi toccare dunque. Mentirei nel dirti che ti dono il mio amore nelle braccia mie protese, nella mia bocca, nel mio collo, e tu, credendo d’averlo esaurito ti sbaglieresti come un bambino ingenuo. Perché il mio amore non è solo questo stanco e restio covone del mio corpo, che trema tutto offeso dal cilicio e in ogni volo mi resta indietro. È ciò che sta nel bacio e non nel labbro, ciò che spezza la voce e non il petto: ma è un vento di Dio, che passa lacerando nel suo volo, la polpa delle carni.
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3) L’amore che tace Se ti odiassi, il mio odio ti darei con le parole, rotondo e sicuro; ma ti amo e il mio amore non si affida a questa lingua umana, così oscura! Tu lo vorresti mutato in un grido, e vien così dal fondo che ha disfatto la sua ardente fiumana, sfinito prima ancora della gola e del petto. Io sono come uno stagno ricolmo ed a te sembro una sorgente inerte, per questo mio silenzio tormentoso più atroce che entrare nella morte!
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4) Dammi la mano Dammi la mano e danzeremo dammi la mano e mi amerai come un solo fior saremo come un solo fiore e niente più. Lo stesso verso canteremo con lo stesso passo ballerai. Come una spiga onduleremo come una spiga e niente più. Ti chiami Rosa ed io Speranza però il tuo nome dimenticherai perché saremo una danza sulla collina e niente più.
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5) La donna forte Ricordo il tuo viso, fissato nei miei giorni, donna con gonna azzurra e con fronte abbronzata; quando nella mia infanzia, in terra mia d’ambrosia, ti vidi aprire un solco nero in un ardente aprile. Nella fonda taverna, l’impura coppa alzava, chi un figlio appiccicò al tuo petto di giglio; sotto questo ricordo, che t’era bruciatura, cadeva dalla mano, serena, la semente. Io ti vidi in gennaio segare il grano al figlio, e in te, senza capire, trovai quegli occhi fissi, ugualmente ingranditi da meraviglia e da pianto. E ancora bacerei il fango dei tuoi piedi, perché tra cento donne non ho visto il tuo volto, e l’ombra tua nei solchi, seguo ancora nel mio canto.
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6) Desolazione La bruma spessa, eterna, affinchè dimentichi dove mi ha gettato il mare nella sua onda di salamoia. La terra nella quale venni non ha primavera: ha la sua notte lunga che quale madre mi nasconde. Il vento fa alla mia casa la sua ronda di singhiozzi e di urlo, e spezza, come un cristallo, il mio grido. E nella pianura bianca, di orizzonte infinito, guardo morire immensi occasi dolorosi. Chi potrà chiamare colei che sin qui è venuta se più lontano di lei solo andarono i morti ? Tanto solo loro contemplano un mare tacito e rigido crescere tra le sue braccia e le braccia amate! Le navi le cui vele biancheggiano nel porto vengono da terre in cui non ci sono quelli che sono miei ; i loro uomini dagli occhi chiari non conoscono i miei fiumi e recano frutti pallidi, senza la luce dei miei orti. E l´interrogazione che sale alla mia gola al vederli passare, mi riscende, vinta: parlano strane lingue e non la commossa lingua che in terre d´oro la mia povera madre canta. Guardo scendere la neve come la polvere nella fossa; guardo crescere la nebbia come l´agonizzante, e per non impazzire non conto gli istanti, perchè la notte lunga ora solo comincia. Guardo il piano estasiato e racccolgo il suo lutto, perchè venni per vedere i paesagggi mortali. La neve è il sembiante che svela i miei cristalli; sempre sarà il suo biancore che scende dal cielo ! Sempre essa, silenziosa, come il grande sguardo di Dio su di me; sempre la sua zagara sopra la mia casa; sempre, come il destino che non diminuisce ne passa, scenderà a coprirmi, terribile e estasiata.
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7) You shall create beauty not to excite the senses but to give sustenance to the soul.
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» Locas mujeres
8) Yo tengo en esa hoguera de ladrillos, yo tengo al hombre mío prisionero. Por corredores de filos amargos y en esta luz sesgada de murciélago, tanteando como el buzo por la gruta, voy caminando hasta que me lo encuentro, y hallo a mi cebra pintada de burla en los anillos de su befa envuelto. Me lo han dejado, como a barco roto, con anclas de metal en los pies tiernos; le han esquilado como a la vicuña su gloria azafranada de cabellos. Pero su Ángel-Custodio anda la celda y si nunca lo ven es que están ciegos. Entró con él al hoyo de cisterna; tomó los grillos como obedeciendo; se alzó a coger el vestido de cobra, y se quedó sin el aire del cielo. El Ángel gira moliendo y moliendo la harina densa del más denso sueño; le borra el mar de zarcos oleajes, le sumerge una casa y un viñedo, y le esconde mi ardor de carne en llamas, y su esencia, y el nombre que dieron. En la celda, las olas de bochorno y frío, de los dos, yo me las siento, y trueque y turno que hacen y deshacen de queja y queja los dos prisioneros ¡y su guardián nocturno ni ve ni oye que dos espaldas son y dos lamentos!
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9) We are guilty of many errors and many faults, but our worst crime is abandoning the children, neglecting the fountain of life. Many of the things we need can wait. The child cannot. Right now is the time his bones are being formed, his blood is being made, and his senses are being developed. To him we cannot answer ‘Tomorrow,’ his name is today.
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10) Some kisses pronounced themselvesthe judgment of conviction love, Some kisses are given with an eyeSome kisses are given with the memory. There are silent kisses, kisses noblesThere enigmatic kisses, sincereSome kisses are given only soulsThere forbidden kisses, true. Some kisses calcined and hurt, Some kisses captivate sensesThere mysterious kisses that have leftthousand wandering and lost dreams. There problematic kisses enclosinga key that no one has decipheredSome kisses engender tragedyfew have defoliated roses brooch. There perfumed kisses, warm kissesthrobbing in intimate longings, Some kisses on the lips leave tracesas a field of sun between two ice. Some kisses seem liliesby sublime, naive and pure, There treacherous and cowardly kisses, There cursed and perjured kisses. Judas kisses Jesus and leaves printin the face of God, felony, while Magdalena with kissesfortifies pious agony. From then kisses throbslove, betrayal and pain, in human weddings they seemthe breeze playing with flowers. There are kisses that produce ravingsloving hot and mad passion, you know them well are my kissesinvented by me, for your mouth. Flame kisses printed on trailThey take the grooves of a forbidden love, kisses storm, wild kissesour lips only been tested. Do you remember the first...? Indefinable; Your face covered with blushes luridand in the throes of terrible emotion, Your eyes were filled with tears. Do you remember that one evening in excess crazyI saw you jealous imagining grievances, He flunked you in my arms... a kiss vibrated, and then... did you see? Blood on my lips. I taught you to kiss: cold kissesThey are impassive rock heart, I taught you how to kiss with my kissesinvented by me, for your mouth
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» Locas mujeres
11) Sin nombre, raza ni credo, desnuda de todo y de sí misma, da su entrega, hermosa y pura, de pies voladores. Sacudida como árbol y en el centro de la tornada, vuelta testimonio. No está danzando el vuelo de albatroses salpicados de sal y juegos de olas; tampoco el alzamiento y la derrota de los cañaverales fustigados. Tampoco el viento agitador de velas, ni la sonrisa de las altas hierbas. El nombre no le den de su bautismo. Se soltó de su casta y de su carne sumió la canturía de su sangre y la balada de su adolescencia.
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» Lecturas Para Mujeres.
12) Pero en un libro de 'Lecturas para Mujeres,' no todo debía ser comentarios caseros y canciones de cuna. Se cae también en error cuando, por especializar la educación de la joven, se la empequeñece, eliminando de ella los grandes asuntos humanos, aquellos que le tocan tanto como al hombre: la justicia social, el trabajo, la naturaleza.
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13) Non ebbe ricche vesti, né gemme alla sua mano, | ma la gemma più bella era il suo immenso cuore
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» Locas mujeres
14) Mi grito vivo no se le relaja; ciego y exacto lo alcanza en los riscos. Avanza abriendo el matorral espeso y al acercarse ya suelta su espalda, libre lo deja y se apaga en mi puerta. Y ya no hay voz cuando cae a mis brazos porque toda ella quedó consumida, y este silencio es más fuerte que el grito si así nos deja con los rostros blancos.
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15) Many things we need can wait. The child cannot. Now is the time his bones are formed, his mind developed. To him we cannot say tomorrow, his name is today.
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16) Love that stammers, that stutters, is apt to be the love that loves best.
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17) Love beauty it is the shadow of God on the universe
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18) L'esperienza è un biglietto della lotteria comprato dopo l'estrazione.
  Esperienza

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19) La educación es, tal vez, la forma más alta de buscar a Dios.
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20) Instrúyase a la mujer; que no hay nada en ella que le haga ser colocada en un lugar más bajo que el del hombre. Que lleve una dignidad más al corazón por la vida: la dignidad de la ilustración. Que algo más que la virtud le haga acreedora al respeto, a la admiración, al amor. Tendréis en el bello sexo instruido, menos miserables, menos fanáticas y menos mujeres nulas… Que pueda llegar a valerse por sí sola y deje de ser aquella creatura que agoniza y miseria si el padre, el esposo o el hijo no la amparan.
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21) I write poetry because I can’t disobey the impulse; it would be like blocking a spring that surges up in my throat. For a long time I’ve been the servant of the song that comes, that appears and can’t be buried away. How to seal myself up now?…It no longer matters to me who receives what I submit. What I carry out is, in that respect, greater and deeper than I, I am merely the channel.
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22) Dusk I feel my heart melting in the mildness like candles: my veins are slow oil and not wine, and I feel my life fleeing hushed and gentle like the gazelle
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23) Dire amicizia è come dire intesa perfetta, fiducia immediata e memoria lunga; ovvero, fedeltà.
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24) Dammi la mano e danzeremo; dammi la mano e mi amerai. Come un solo fior saremo, come un solo fiore e niente più.
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25) Come un vaso ricolmo aveva l'anima fatta | per sparger d'ambrosia tutta l'eternità.
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26) Certi sorrisi non sono di felicità, ma rappresentano un modo di piangere con bontà.
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27) Besos Hay besos que pronuncian por sí solos la sentencia de amor condenatoria, hay besos que se dan con la mirada hay besos que se dan con la memoria. Hay besos silenciosos, besos nobles hay besos enigmáticos, sinceros hay besos que se dan sólo las almas hay besos por prohibidos, verdaderos. Hay besos que calcinan y que hieren, hay besos que arrebatan los sentidos, hay besos misteriosos que han dejado mil sueños errantes y perdidos. Hay besos problemáticos que encierran una clave que nadie ha descifrado, hay besos que engendran la tragedia cuantas rosas en broche han deshojado. Hay besos perfumados, besos tibios que palpitan en íntimos anhelos, hay besos que en los labios dejan huellas como un campo de sol entre dos hielos. Hay besos que parecen azucenas por sublimes, ingenuos y por puros, hay besos traicioneros y cobardes, hay besos maldecidos y perjuros. Judas besa a Jesús y deja impresa en su rostro de Dios, la felonía, mientras la Magdalena con sus besos fortifica piadosa su agonía. Desde entonces en los besos palpita el amor, la traición y los dolores, en las bodas humanas se parecen a la brisa que juega con las flores. Hay besos que producen desvaríos de amorosa pasión ardiente y loca, tú los conoces bien son besos míos inventados por mí, para tu boca. Besos de llama que en rastro impreso llevan los surcos de un amor vedado, besos de tempestad, salvajes besos que solo nuestros labios han probado. ¿Te acuerdas del primero...? Indefinible; cubrió tu faz de cárdenos sonrojos y en los espasmos de emoción terrible, llenáronse de lágrimas tus ojos. ¿Te acuerdas que una tarde en loco exceso te vi celoso imaginando agravios, te suspendí en mis brazos... vibró un beso, y qué viste después...? Sangre en mis labios. Yo te enseñé a besar: los besos fríos son de impasible corazón de roca, yo te enseñé a besar con besos míos inventados por mí, para tu boca. Este maravilloso poema de Gabriela Mistral, nos describe de una manera muy simple y sentida, una de las grandes expresiones de amor o quizas las principal. Me he tomado el trabajo de narrarlo, asumiendo el riesgo de no ser capaz de transmitir la verdadera intensidad o altura que tienen las palabras de esta destacada artista de las letras. Lucila de María Godoy Alcayaga, conocida como Gabriela Mistral. Nacida en Vicuña, Chile el 7 de abril de 1889 y fallecida Nueva York, el 10 de enero de 1957, Poetisa, diplomática, y pedagoga. Gabriela Mistral, una de las principales figuras de la literatura chilena y latinoamericana, fue la primera persona de América Latina en ganar el Premio Nobel de Literatura,2 que recibió en 1945.
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» Poema de Chile
28) Bajé por espacio y aires y mas aires, descendiendo, sin llamado y con llamada por la fuerza del deseo, y a más que yo caminaba era el descender más recto y era mi gozo más vivo y mi adivinar más cierto, y arribo como la flecha éste mi segundo cuerpo en el punto en que comienzan Patria y Madre que me dieron. ¡Tan feliz que hace la marcha! Me ataranta lo que veo, lo que miro o adivino, lo que busco y lo que encuentro; pero como fui tan otra y tan mudada regreso, con temor ensayo rutas, peñascales y repechos, el nuevo y largo respiro, los rumores y los ecos. O fue loca mi partida o es loco ahora el regreso; pero ya los pies tocaron bajíos, cuestas, senderos, gracia tímida de hierbas y unos céspedes tan tiernos que no quisiera doblarlos ni rematar este sueño de ir sin forma caminando la dulce parcela, el reino que me tuvo sesenta años y me habita como un eco. Voy en delgadez de niebla pero sin embargo llevo las facciones de mi cara, lo quebrantado del peso, intacta la voluntad pero el rostro medio ciego y respondo por mi nombre aunque ya no sea aquéllo.
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29) A crippled child Said, "How shall I dance?" Let your heart dance We said. Then the invalid said: "How shall I sing?" Let your heart sing We said Then spoke the poor dead thistle, "But I, how shall I dance?" Let your heart fly to the wind We said. Then God spoke from above "How shall I descend from the blue?" Come dance for us here in the light We said. All the valley is dancing Together under the sun, And the heart of him who joins us not Is turned to dust, to dust.
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Crediti

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