Emil Cioran (1911-1995) è stato uno dei massimi pensatori rumeni di epoca contemporanea.
Le sue opere, oggi tradotte in svariate lingue, hanno visto la luce nei primi anni '30. La prima parte della sua produzione letteraria (più o meno fino agli anni '40) è stata fatta in lingua romena, mentre il francese divenne la lingua che Cioran utilizzerà dopo il trasferimento a Parigi, fino alla fine dei suoi giorni.
Nonostante la sua lingua di origine fosse molto differente dal francese, Cioran venne considerato dai critici della sua epoca come uno dei migliori prosatori contemporanei in Francia.
Il suo talento di filosofo e saggista era evidente soprattutto tra gli addetti ai lavori, mentre il grande pubblico a lui contemporaneo ignorava completamente i suoi percorsi speculativi. Fu insignito di svariati premi, tutti rifiutati dal filosofo, e questo contribuì alla sua scarsa fama.
Oggi Cioran vanta un successo maggiore, come spesso accade ai grandi scrittori, questo per diverse ragioni. Proviamo ad individuarne almeno qualcuna. Il pensiero di Cioran può ascriversi alla corrente esistenzialista, che ha avuto nel corso degli ultimi anni una incredibile attenzione letteraria e una grande riscoperta, anche tra le giovani generazioni.
Cioran è stato un grandissimo aforista e questo ha consentito al suo pensiero di circolare molto velocemente, sia per la bellezza estetica e la carica provocatoria in essi contenuti, ma anche per la straordinaria semplicità con la quale si avvicina a temi complessi quali il NICHILISMO (di tipo nietzscheano) e la DEIEZIONE (heideggeriana).
In generale, nell'enorme produzione di aforismi, Cioran prova a parlare, con un'elevata carica anche ironica, dei temi della misantropia, del nichilismo e del pessimismo.
Emergono con facilità le letture di autori come Schopenhauer e Leopardi, ma con una amplificazione maggiore su alcuni particolari: il dolore, l'assurdità e l'infelicità congenita alla vita.
L'opera che forse è più conosciuta e che meglio racchiude i temi trattati da Cioran è ''L'inconveniete di esser nati''. Qui si impone forte il tema dell'infelicità, del pessimismo e, sopratutto, quello della misantropia dell'autore. Infatti, leggiamo frasi come questa: "Il diritto di sopprimere tutti quelli che ci infastidiscono dovrebbe figurare al primo posto nella costituzione della città ideale." oppure: "Talvolta si vorrebbe essere cannibali, non tanto per divorare il tale o talaltro, quanto per quello di vomitarlo".
Questi brevi estratti da ''L'inconveniente di esser nati'' ci danno un'idea abbastanza chiara sulla facilità di Cioran di esprimere i temi di cui sopra, senza grande preoccupazione per i contenuti forti che vi ritroviamo.
Il lavoro di Cioran si svolge nell'insonnia (che lo perseguiterà per tutta la vita), nella solitudine più totale, in un piccolo appartamento ricavato da una mansarda di tre stanze, a Parigi.
Per sua ammissione, Cioran ha sempre voluto essere trascurato, vivere ai margini. Questo sembra essere per lui un percorso obbligato per il suo pensiero, per il padroneggiamento attivo del pessimismo e del nichilismo: una forma produttiva -e non passiva, come si potrebbe immaginare per l'individuo dominato dal nichilismo.Per Cioran "soffrire è produrre conoscenza" e la sua esistenza storica, con le angosce, l'insonnia, la paura di vivere hanno, senza paradosso, condotto quest'uomo ai vertici del pensiero del XX secolo.
» L'inconveniente di essere nati
1) Con il passare degli anni diminuisce il numero di coloro con i quali ci si può capire.
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»
2) Più Facciamo progressi interiori, più diminuisce il numero di coloro con cui possiamo realmente comunicare.
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»
3) Perché si pensa così di rado ai cinici? Non sarà perché hanno saputo tutto, e hanno tratto tutte le conseguenze di questa suprema indiscrezione? Forse è più comodo dimenticarli. Perché la loro mancanza di riguardi per l’illusione ne fa delle menti avide di insolubile.
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»
4) I cinici sono stati i santi del paganesimo.
Cinismo
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5) I libri di storia invitano al cinismo quanto quelli di biologia e anche di più.
Cinismo
»
6) Beati quelli che ignorano che maturare è assistere all’aggravarsi delle proprie incoerenze e che questo è il solo progresso di cui dovrebbe essere permesso vantarsi.
Coerenza
» Quaderni
7) Il mare profuma le strade dell’isola, oggi: il Maestrale apre i pori della pelle, lava la faccia alle case, spacca le onde e la rotta. A terra, aspettando che la forza del vento si consumi.
Mare
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» Squartamento.
8) Tutte queste bestie hanno un contegno decente, all'infuori delle scimmie. Si sente che l'uomo non è lontano.
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»
9) Un tempo, davanti a un morto, mi chiedevo: -A che gli é servito nascere?-. Ora mi faccio la stessa domanda davanti a ogni vivo.
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»
10) La timidezza fonte inesauribile di disgrazie nella vita pratica, è la causa diretta, anzi unica, di ogni ricchezza interiore.
Timidezza
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11) Parlare è silenzio. Ci sentiamo più al sicuro con una signora che parla piuttosto che con una che non apre la sua bocca.
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12) Noi deriviamo la nostra vitalità dal magazzino della pazzia.
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13) La coscienza è molto più che la spina, è il pugnale nella carne.
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14) Se Noè avesse avuto il dono di leggere il futuro sicuramente avrebbe affondato la sua barca.
Futuro
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15) Non c'è modo di provare che è preferibile essere al non essere.
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»
16) Dio: una malattia dalla quale immaginiamo di essere stati curati perché nessuno ai nostri giorni ne rimane vittima.
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»
17) Se la morte non fosse una forma di soluzione, i viventi avrebbero già trovato un modo qualsiasi di aggirarla.
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18) Al contrario di Giobbe, non ho maledetto il giorno della mia nascita. Ma in compenso ho colmato di maledizioni tutti gli altri giorni.
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»
19) È vero non faccio nulla. Ma vedo passare le ore, che è molto meglio che tentare di riempirle.
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»
20) Quando si sa che ogni problema è un falso problema si è pericolosamente vicini alla salvezza.
Problemi
»
21) Si resta schiavi finché non si è guariti dalla mania di sperare.
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»
22) Beati tutti coloro che, nati prima della Scienza, avevano il privilegio di morire alla prima malattia.
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»
23) La dolcezza di prima della nascita, la luce della pura anteriorità.
Nascita
»
24) Non si scrive perché si ha qualcosa da dire, ma perché si ha voglia di dire qualcosa.
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»
25) Non è grazie al genio ma grazie alla sofferenza, e solo grazie ad essa, che smettiamo di essere marionette.
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» Dal libro 'Lacrime e Santi'
26) Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che lo hanno capito, e gli altri.
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» Dal libro 'Lacrime e Santi'
27) Soltanto il paradiso o il mare potrebbero farmi rinunciare alla musica.
Mare
» Dal libro 'L'inconveniente di essere nati'
28) Abbiamo perduto nascendo quanto perderemo morendo. Tutto.
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» Dal libro 'Il funesto demiurgo'
29) Che il rimpianto sia un segno d'invecchiamento precoce? Se è vero, io sono senile fin dalla nascita.
Rimpianto
» Dal libro 'Confessioni e Anatemi'
30) Bisogna che una sensazione sia caduta bene in basso perché si degni di mutarsi in idea.
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» Dal libro 'Confessioni e Anatemi'
31) Sono talmente appagato dalla solitudine che il minimo appuntamento è per me una crocifissione.
Solitudine
» Dal libro 'Al culmine della Disperazione'
32) Vivo perché le montagne non sanno ridere né i vermi cantare.
Disperazione
»
33) Il silenzio è insostenibile. È più facile rinunciare al pane che al verbo. Il moto dello spirito esige parole in massa, senza le quali, avvolto su se stesso, rimugina la sua impotenza. Disgraziatamente l'eloquio scivola nello sproloquio. Anche il pensiero vi tende, sempre pronto a espandersi, a gonfiarsi. Arrestarlo con l'acredine, contrarlo nell'aforisma o nella battuta, significa opporsi alla sua espansione, al suo movimento naturale, al suo slancio verso la prolissità o la dilatazione. Da qui i sistemi, da qui la filosofia, da qui la letteratura.
Aforismi
» Dal libro 'Confessioni e Anatemi'
34) Perdere il sonno e cambiare lingua. Due prove, l'una indipendente da se stessi, l'altra deliberata. Da soli, faccia a faccia con le notti e con le parole.
Sonno
» Dal libro 'Il funesto Demiurgo'
35) L'ossessione del suicidio è propria di colui che non può né vivere né morire, e la cui attenzione non si allontana mai da questa duplice impossibilità.
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» Dal libro 'La tentazione di Esistere'
36) Per quasi tutte le nostre scoperte siamo debitori alle nostre violenze, all'esacerbarsi del nostro squilibrio.
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37) Esistere è un fenomeno colossale, che non ha nessun senso.
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38) L'uomo è inaccettabile.
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39) Smise di scrivere: non aveva più niente da nascondere.
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40) Sebbene io abbia della vita una concezione tetra, ho sempre nutrito un grande amore per l'esistenza, un amore talmente grande da convertirsi in negazione della vita, perché non possedevo i mezzi per soddisfare la mia voglia di vivere.
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41) Quando si scorge la fine nel principio si va più in fretta del tempo. L'illuminazione, delusione folgorante, dispensa una certezza che trasforma il disingannato in liberato.
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42) Se ciò che si dice di noi non ci tocca in alcun modo, perché logorarci in imprese subordinate comunque all'approvazione altrui?
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43) C'è in me una nostalgia di qualcosa che non esiste nella vita e nemmeno nella morte, un desiderio che su questa terra niente appaga, fuorché, in certi momenti, la musica, quando evoca le lacerazioni di un altro mondo.
TRISTEZZA
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44) Un pensiero che non sia segretamente marchiato dalla fatalità è intercambiabile, non vale niente, è solo pensiero.
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45) Prendere sul serio le cose umane è segno di qualche segreta carenza.
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46) Il mondo avrebbe dovuto essere qualunque cosa, tranne ciò che è.
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47) Anche se inattivi, da soli non si spreca tempo. Lo si sperpera quasi sempre quando si è in compagnia. Nessun colloquio con se stessi può essere del tutto sterile: qualcosa ne vien fuori per forza, non fosse altro che la -speranza- di ritrovarsi, un giorno.
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»
48) Non esiste sensazione falsa.
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49) Nessuno si rimette dal male di nascere, piaga capitale se mai ve ne furono.
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50) Come mai ci sono così poche persone perbene? Ne ho abbastanza di questi abbozzi di umanità, di queste caricature, di questi esseri riusciti a metà.
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»
51) Siano benedetti i miei fallimenti! Devo a loro tutto ciò che so!
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52) Tutto manca di sostanza, e la vita è soltanto una piroetta nel vuoto.
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53) Finché non farò qualcosa che mi riabiliti ai miei occhi, mi porterò addosso per giorni questi umori acidi, questi sarcasmi automatici, questa desolazione in cui campeggia la mia ispirazione vacante, e la perdita del mio orgoglio. C'è in me qualcuno che mi ha abbandonato.
Abbandono
»
54) Approfondire un'idea è farle oltraggio, toglierne il fascino, anzi la vita.
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»
55) Ogni inizio di idea corrisponde a un'impercettibile lesione della mente.
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56) Ogni essere è un Inno distrutto.
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»
57) Quando, al risveglio, si ha la luna per traverso, è inevitabile che si approdi a qualche scoperta atroce, anche soltanto osservandosi.
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»
58) Una civiltà è distrutta solo quando i suoi Dei sono distrutti.
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» Dal libro 'Sillogismi dell'Amarezza'
59) Solo le nature erotiche sacrificano alla noia, deluse in anticipo dall'amore.
Delusione Noia
»
60) Una sensazione deve essere caduta molto in basso per accettare di trasformarsi in un'idea.
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»
61) La giustizia è un'impossibilità materiale, un grandioso non senso, l'unico ideale di cui si possa affermare con certezza che non si realizzerà mai.
Giustizia
» Dal libro 'L'inconveniente di essere nati'
62) Non volere più essere uomo, sognare un'altra forma di degradazione.
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» Dal libro 'Squartamento'
63) Bisogna essere matti per lamentarsi della sparizione dell'uomo, invece di intonare un: 'Buono sgombero'.
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»
64) Talvolta si vorrebbe essere cannibali, non tanto per il piacere di divorare il tale o il talaltro, quanto per quello di vomitarlo.
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» Dal libro 'L'inconveniente di essere nati'
65) Il progresso è l'ingiustizia che ogni generazione commette con il consenso dei propri predecessori.
Ingiustizia Progresso
»
66) Respireremmo finalmente meglio se un bel mattino ci dicessero che la quasi totalità dei nostri simili si è volatilizzata come per incanto.
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» Dal libro 'Confessioni e Anatemi'
67) Se obbedissi al primo impulso, passerei le giornate a scrivere lettere di ingiurie e di addio.
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»
68) Nessuno può vegliare sulla propria solitudine se non sa rendersi odioso.
Solitudine
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69) Nel pessimista si accordano una bontà inefficace e una cattiveria inappagata.
Pessimismo
»
70) Siete riusciti nella vita ? - Non saprete mai che cos'è l'orgoglio.
Orgoglio
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71) Vago attraverso i giorni, come una puttana in un mondo senza marciapiedi.
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» Dal libro 'Sillogismi dell'Amarezza'
72) Ho quotidianamente conversazioni intime con il mio scheletro - e questo la mia carne non me lo perdonerà mai.
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»
73) L'interesse che abbiamo verso il Tempo proviene da uno snobismo dell'Irreparabile.
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»
74) Coscienza del tempo: attentato al tempo.
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»
75) In un modo senza malinconia, gli usignoli si metterebbero a ruttare.
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»
76) Grazie alla malinconia - questo alpinismo dei pigri - scaliamo dal nostro letto tutte le cime e sogniamo al di sopra di tutti i precipizi.
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»
77) Presto o tardi qualunque desiderio deve incontrare la propria stanchezza: la propria verità.
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»
78) Tutta la morale non aspira che a fare di questa vita una somma di occasioni perdute.
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»
79) Una volta che accettiamo le nostre debolezze queste cessano di farci del male.
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»
80) Non si possono evitare i difetti degli uomini senza rinunciare nel contempo alle loro virtù.
Virtù
»
81) Se cambi il tuo atteggiamento verso le cose, finisci per cambiare le cose.
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»
82) Non contento delle sofferenze reali, l'ansioso se ne impone di immaginarie.
Ansia
»
83) L'ansioso prima edifica i suoi timori, poi vi ci si installa sopra.
Ansia
»
84) È sicuramente un cattivo autore quello che pretende di scrivere per la posterità. Non si deve sapere per chi si scrive.
Scrittori
»
85) È semplice chiacchiera ogni conversazione con chi non ha sofferto.
Sofferenza
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86) È proprio del dolore non avere vergogna di ripetersi.
Dolore
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87) È meraviglioso che ogni giorno ci porti una ragione nuova di sparire.
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88) È maschera tutto ciò che non è la morte.
Maschera
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89) È facile essere -profondi-; basta lasciarsi sommergere dalle proprie tare.
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90) È chiaro come il sole che Dio era una soluzione e che non ne troveremo mai una altrettanto soddisfacente.
Dio
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91) Vorrei perdere la ragione a un unico patto: essere sicuro di diventare un pazzo allegro, brioso ed eternamente di buon umore, senza problemi né ossessioni, che ride senza motivo dalla mattina alla sera.
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92) Volete costruire una società in cui gli uomini non si nocciano più reciprocamente? Lasciateci entrare soltanto degli abulici.
Società
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93) Vivo solo perché è in mio potere morire quando meglio mi sembrerà: senza l'idea del suicidio, mi sarei ucciso subito.
Suicidio
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94) Vivere è perdere terreno.
Vivere
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95) Vitalità dell'amore: non si può, senza essere ingiusti, parlar male di un sentimento che è sopravvissuto al romanticismo e al bidet.
Amore
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96) Vi è una certa bassezza d'animo a pretendere che, quando siamo infelici, gli altri si interessino alle nostre disgrazie.
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97) Vi è qualcosa di sacro in ogni essere che non sa di esistere, in ogni forma di vita indenne da coscienza.
Coscienza
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98) Verità è una parola che non si dovrebbe usare. Ricorrervi è presunzione, anzi spudoratezza.
Verità
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99) Utopia, ricordiamocelo, significa da nessuna parte.
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100) Una sola cosa conta: imparare a essere perdenti.
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101) Una lacrima ha radici più profonde di un sorriso.
Lacrime Sorriso
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102) Una forma invidiabile di gloria, forse tra le più belle: legare il proprio nome al crollo di una religione.
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103) Una civiltà esordisce col mito e termina nel dubbio.
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104) Un'idea, un essere, qualsiasi cosa si incarni perde il suo volto, tende al grottesco. Frustrazione del compimento. Non evadere mai dal possibile, lasciarsi andare, da eterno velleitario, dimenticare di nascere.
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105) Un'esistenza che non nasconda una grande follia è priva di valore.
Follia
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106) Un uomo che si rispetti non ha patria.
Rispetto
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107) Un libro è un suicidio differito.
Libri
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108) Un libro deve frugare nelle ferite, anzi deve provocarle. Un libro deve essere un pericolo.
Libri
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109) Un libro deve avere un peso e presentarsi come una fatalità; quando lo leggiamo deve darci l'impressione che non avrebbe potuto non essere scritto.
Libri
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110) Un libro che, dopo aver demolito tutto, non demolisca anche se stesso, ci avrà esasperato invano.
Libri
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111) Un libro che lascia il lettore uguale a com'era prima di leggerlo è un libro fallito.
Libri
»
112) Un impiego avrebbe fatto anche di Buddha un semplice scontento.
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113) Un filosofo sfugge alla mediocrità solo grazie allo scetticismo o alla mistica le due forme della disperazione di fronte alla conoscenza. La mistica è un'evasione dalla conoscenza, lo scetticismo una conoscenza priva di speranza. Due modi di dire che il mondo non è una soluzione.
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114) Un dio comincia a diventare falso nel momento in cui nessuno si degna di farsi ammazzare per lui.
Dio
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115) Tutto è; niente è. L'una e l'altra formula arrecano uguale serenità. L'ansioso, per sua disgrazia, rimane a mezza strada, tremebondo e perplesso, sempre alla mercé di una sfumatura, incapace di insediarsi nella sicurezza dell'essere o dell'assenza di essere.
Ansia
»
116) Tutto è nulla, anche la coscienza del nulla.
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»
117) Tutto è niente questa la rivelazione iniziale dei conventi. Così inizia la mistica. Tra il niente e Dio c'è meno di un passo, perché Dio è l'espressione positiva del niente.
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»
118) Tutto si può soffocare nell'uomo, salvo il bisogno di assoluto, che sopravvivrebbe alla distruzione dei templi e perfino alla scomparsa della religione sulla terra.
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»
119) Tutto ha l'aria di esistere, e non c'è niente che esista.
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120) Tutti i nostri rancori derivano dal fatto che, rimasti al di sotto di noi stessi, non siamo stati in grado di raggiungere la nostra meta. Questo non lo perdoneremo mai agli altri.
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»
121) Tutti hanno lo stesso difetto: aspettano di vivere, giacché non hanno il coraggio di ogni istante.
Vivere Difetti
»
122) Tutte queste bestie hanno un contegno decente, all'infuori delle scimmie. Si sente che l'uomo non è lontano.
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123) Trasportandoci al di qua del nostro passato, l'ossessione della nascita ci fa perdere il gusto del futuro, del presente, e del passato stesso.
Passato
»
124) Trascinarsi pian piano come una lumaca e lasciare la scia, con modestia, applicazione e, in fondo con indifferenza… nella voluttà tranquilla e nell'anonimato.
Indifferenza
»
125) Tante volte mi ha fatto morire la mia avidità di agonie che mi sembra indecente abusare ancora di un cadavere dal quale non posso ricavare più niente.
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»
126) Sono un grande appassionato di biografie, come tutti quelli che non hanno una -vita-.
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»
127) Sono felici solo coloro che non pensano mai, vale a dire coloro che pensano giusto il poco che basta per vivere.
Felicità
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128) Soltanto uno spirito incrinato può avere aperture sull'aldilà.
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129) Soltanto gli ottimisti si suicidano, gli ottimisti che non possono più esserlo. Gli altri, non avendo alcuna ragione per vivere, perché dovrebbero averne una per morire?
Ottimismo
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130) Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni.
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131) Solo le filosofie e le religioni che adulano l'uomo hanno successo. Il cristianesimo ha dominato per secoli non in virtù del peccato originale, né dell'inferno, ma perché il figlio di Dio si è degnato di incarnarsi.
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»
132) Soffrire: il solo modo d'acquisire la sensazione d'esistere.
Sofferenza
»
133) Soffrire è produrre conoscenza.
Sofferenza
»
134) Siamo tutti in fondo a un inferno, dove ogni attimo è un miracolo.
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135) Si è e si resta schiavi finché non si è guariti dalla mania di sperare.
Speranza
»
136) Si può sopportare qualsiasi verità, per quanto distruttrice sia, purché surroghi tutto, e abbia la stessa vitalità della speranza alla quale si è sostituita.
Verità
»
137) Si può concepire un Dio arbitrario, vendicativo, capriccioso come Yahweh o Zeus, ma non un Dio padre, buono, sollecito come ha fama di essere quello dei cristiani. Se c'è un miracolo, è che questa figura ideale di Padre, mai giustificata dalla realtà, in nessun momento si sia potuta giustificare per duemila anni. Il -teismo- è veramente un modello di sistema delirante.
Dio
»
138) Si dovrebbe importunare qualcuno soltanto per annunciargli un cataclisma o per fargli un complimento che gli desse le vertigini.
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»
139) Si diventa tolleranti soltanto nella misura in cui si perde di vigore, si cade amabilmente nell'infanzia, e si è troppo stanchi per tormentare gli altri con l'amore o con l'odio.
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140) Si distrugge una civiltà soltanto quando si distruggono i suoi dèi.
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»
141) Si avvicina all'essenza del tempo soltanto chi sa sprecarlo. L'uomo di nessuna utilità.
Tempo
»
142) Senza la volontà né l'audacia di assaporare le nostre paure, come potremmo farne un pungolo o una voluttà? Tremare è facile; ma saper dirigere il proprio tremito è un'arte: da qui derivano tutte le ribellioni. Colui che vuole evitare la rassegnazione deve educare, medicare i propri spaventi e mutarli in gesti e parole.
Paura
»
143) Senza Dio tutto è nulla. E Dio? Nulla supremo.
Dio
»
144) Senza Dio tutto è notte, e con lui la luce stessa diventa inutile.
Dio
»
145) Se tutto continua, il motivo è che gli uomini non hanno il coraggio di disperare.
Disperazione
»
146) Se tutti coloro che abbiamo ucciso col pensiero scomparissero davvero, la terra non avrebbe più abitanti.
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»
147) Se si avesse una certa tendenza ad assolvere il creatore, a considerare questo mondo come accettabile e anzi soddisfacente, bisognerebbe sempre fare le proprie riserve sull'uomo, il punto nero della creazione.
no tags
»
148) Se potessimo vederci con gli occhi degli altri, scompariremmo all'istante.
Occhi
»
149) Se potessimo provare una segreta voluttà tutte le volte che veniamo completamente ignorati, avremmo la chiave della felicità.
Felicità
»
150) Se la morte non fosse una forma di soluzione, i viventi avrebbero trovato un modo qualsiasi di aggirarla.
Morte
»
151) Se la morte avesse solo lati negativi, morire sarebbe un atto impraticabile.
Morte
»
152) Se c'è qualcuno che deve tutto a Bach, questi è proprio Dio.
Musica
»
153) Sbarazzarsi della vita è privarsi del piacere di riderne.
Vita
»
154) Sapere che si è mortali significa in realtà morire due volte, anzi, tutte le volte che si sa di dover morire.
Morte
»
155) Saper dosare la banalità e il paradosso: è tutta qui l'arte del frammento.
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»
156) Quello che so a sessant'anni, lo sapevo anche a venti. Quindi quarant'anni di una lunga, evitabile verifica.
Sapere
»
157) Quasi tutte le opere sono fatte con sprazzi di imitazione, brividi appresi ed estasi plagiate.
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»
158) Quando si sa che ogni problema è soltanto un falso problema, si è pericolosamente vicini alla salvezza.
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»
159) Quando non abbiamo uno scopo verso cui convergano tutte le nostre azioni, amiamo solo il pensiero discontinuo, spezzato, immagine della nostra vita andata in frantumi.
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»
160) Quando due persone si rivedono dopo molti anni dovrebbero sedersi l'una di fronte all'altra e non dirsi niente per ore ed ore, affinché con il favore del silenzio la costernazione possa assaporare se stessa.
Silenzio
»
161) Quando ci si rifiuta di fare del lirismo, riempire una pagina diventa un supplizio: a che serve scrivere per dire esattamente quello che si aveva da dire?
Scrivere
»
162) Qualsiasi fede rende insolenti: acquisita di recente, inasprisce gli istinti peggiori.
Fede
»
163) Quale incitamento all'ilarità sentire la parola scopo seguendo un corteo funebre!
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»
164) Pubblicare un libro comporta lo stesso genere di noie di un matrimonio o di un funerale.
Libri
»
165) Psicologo come nessun altro, il prete è l'esemplare umano più disingannato, incapace per mestiere di accordare il minimo credito al suo prossimo.
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»
166) Proprio perché non riesce più a detestare le altre religioni, perché le comprende, il cristianesimo è finito: manca sempre più di quella vitalità da cui procede l'intolleranza. E l'intolleranza era la sua ragione d'essere. Per sua disgrazia ha cessato di essere mostruoso.
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»
167) Promossi al rango di incurabili, siamo materia dolente, carne urlante, ossa rose da grida, e i nostri stessi silenzi non sono che lamenti strozzati.
no tags
»
168) Prima che un errore fondamentale, la vita è una mancanza di gusto cui né la morte né la poesia stessa riescono a porre rimedio.
Vita
»
169) Più uno spirito corre dei pericoli, più sente il bisogno di apparire superficiale, di darsi un'aria frivola e di moltiplicare i malintesi sul proprio conto.
Spirito
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170) Più si è sofferto, meno si rivendica. Protestare è segno che non si è attraversato alcun inferno.
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171) Più si vive, meno sembra utile aver vissuto.
Vivere
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172) Più gli uomini si allontanano da Dio, più progrediscono nella conoscenza delle religioni.
Religione
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173) Più di una volta ho immaginato l'incanto che seguirebbe a una guerra atomica: finalmente la terra senza uomini!
Guerra
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174) Più ancora che nella poesia, è nell'aforisma che la parola è dio.
Aforismi
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175) Più ancora che la religione, il cinismo commette l'errore di prestare troppa attenzione all'uomo.
Cinismo
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176) Permettendo l'uomo, la natura ha commesso molto più che un errore di calcolo: ha commesso un attentato contro se stessa.
Natura
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177) Perfino respirare sarebbe un supplizio senza il ricordo o il presentimento del paradiso, oggetto supremo e tuttavia inconscio dei nostri desideri.
no tags
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178) Per raggiungere non tanto la felicità quanto l'equilibrio, dovremmo liquidare una buona parte dei nostri simili, praticare quotidianamente il massacro, sull'esempio dei nostri fortunatissimi avi.
Equilibrio
»
179) Per paura di essere uno qualsiasi, ho finito col non essere niente.
Essere Paura
»
180) Per non aver saputo celebrare l'aborto e legalizzare il cannibalismo, le società moderne dovranno risolvere le loro difficoltà adottando procedimenti ben più sbrigativi.
no tags
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181) Per alcuni la felicità è una sensazione cosi insolita che appena la provano, si allarmano e s'interrogano su questo nuovo stato; nulla di simile nel loro passato: è la prima volta che si avventurano fuori della sicurezza del peggio.
Felicità
»
182) Pensare significa smettere di venerare, significa levarsi contro il mistero e proclamarne il fallimento.
Pensiero
»
183) Passata la trentina, non ci si dovrebbe interessare agli avvenimenti più di quanto un astronomo non si interessi ai pettegolezzi.
Età
»
184) Ognuno espia il suo primo istante.
no tags
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185) Ogni pensiero deriva da una sensazione frustrata.
Pensiero
»
186) Ogni occidentale tormentato fa pensare ad un eroe dostoevskiano con un conto in banca.
no tags
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187) Ogni legame è sofferenza e causa di sofferenza. Finché non ci si emancipa dagli esseri, si vive nella pura vulnerabilità.
no tags
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188) Ogni inizio di idea coincide con una sofferenza, preferibilmente segreta.
no tags
»
189) Ogni amicizia è un dramma impercettibile, una serie di sottili ferite.
Amicizia
»
190) Obiezione contro la scienza: questo mondo non merita di essere conosciuto.
Scienza
»
191) Non è grazie al genio ma grazie alla sofferenza, e solo grazie ad essa, che smettiamo di essere una marionetta.
Sofferenza
»
192) Non è Dio, è il Dolore a godere dei vantaggi dell'ubiquità.
no tags
»
193) Non vi è santità senza una voluttà della sofferenza e senza una raffinatezza sospetta. La santità è una perversione senza eguali, un vizio del cielo.
no tags
»
194) Non vi è nobiltà se non nella negazione dell'esistenza, in un sorriso che sovrasta paesaggi annientati.
no tags
»
195) Non vi è che questo pullulare di moribondi affetti da longevità, tanto più detestabili in quanto sanno organizzare così bene la loro agonia.
Affetto
»
196) Non vale la pena uccidersi, dato che ci si uccide sempre troppo tardi.
Suicidio
»
197) Non solo la vita non ha alcun senso, ma non può averne uno.
Vita
»
198) Non si scrive perché si ha qualcosa da dire ma perché si ha voglia di dire qualcosa.
Scrivere
»
199) Non si chiede libertà, ma qualche apparenza di libertà. È per questi simulacri che l'uomo si agita tanto, da sempre. Del resto, se la libertà è, com'è stato detto, solo una sensazione, che differenza c'è tra essere e credersi libero?
Libertà
»
200) Non senza rischio si abusa della propria facoltà di dubitare. Lo scettico, quando non trae più alcun principio attivo dai suoi problemi e interrogativi si avvicina al proprio epilogo, anzi lo cerca, gli corre incontro: qualcun altro tronchi le sue incertezze, qualcun altro lo aiuti a soccombere.
no tags
»
201) Non posso vedere un quadro moderno senza rallegrarmi per la scomparsa della faccia.
Pittura
»
202) Non posseggo la fede, per mia fortuna. Se l'avessi, vivrei nella paura costante di perderla. Quindi, lungi dall'aiutarmi, essa mi nuocerebbe soltanto.
Fede
»
203) Non mi manca l'aria, no, ma non so che farne, non vedo perché respirare.
no tags
»
204) Non ho mai potuto sapere che cosa vuol dire essere, salvo qualche volta in momenti eminentemente non filosofici.
Essere
»
205) Non faccio niente, d'accordo. Ma vedo passare le ore, e questo è meglio che cercare di riempirle.
no tags
»
206) Non c'è un solo moralista che non possa essere convertito in un precursore di Freud.
no tags
»
207) Non c'è salvezza fuori del suicidio.
Suicidio
»
208) Non c'è posizione più falsa dell'aver capito e rimanere ancora in vita.
FIlosofiche sulla Vita
»
209) Non c'è nulla che giustifichi il fatto di vivere.
Vivere
»
210) Non aver realizzato nulla, e morire sfiniti.
no tags
»
211) Noi non corriamo, verso la morte, fuggiamo la catastrofe della nascita, ci affanniamo, superstiti che cercano di dimenticarla. La paura della morte è solo la proiezione nel futuro di una paura che risale al nostro primo istante.
Morte
»
212) Niente supera in gravità gli sgarbi e le villanie che si commettono per timidezza.
Timidezza
»
213) Nessuno guarisce dalla malattia dell'essere nato, una ferita mortale se mai ce n'è stata una.
Nascita
»
214) Nelle prove cruciali, la sigaretta è un aiuto più efficace dei vangeli.
Aiuto
»
215) Nella ricerca del tormento, nell'accanimento alla sofferenza, solo il geloso può competere con il martire. Eppure, si canonizza l'uno e si ridicolizza l'altro.
Gelosia
»
216) Nei suoi momenti migliori il cattolicesimo fu sanguinario, come si addice a ogni religione veramente ispirata.
no tags
»
217) Morire a sessanta o a ottant'anni è più duro che a dieci o a trenta. L'assuefazione alla vita, ecco la difficoltà. Perché la vita è un vizio. Il più grande che ci sia. Il che spiega perché si faccia tanta fatica a sbarazzarsene.
Vita
»
218) Modelli di stile: la bestemmia, il telegramma e l'epitaffio.
Stile
»
219) Mi piacerebbe essere libero, perdutamente libero. Libero come un nato morto.
Libertà
»
220) Mi fa orrore sviluppare, spiegare, commentare, sottolineare, mi fa orrore tutto quello che ricorda il filosofo, e quindi il professore. La filosofia è un pensiero che si spande (come si dice dello sterco di vacca quando si allarga). Non amo che il pensiero conciso, fulminato in una formula.
no tags
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221) Mettete al bando la bestemmia. Comprenderete allora le sue virtù liberatrici, la sua funzione terapeutica, la superiorità del suo metodo rispetto a quello della psicanalisi, delle ginnastiche orientali o della Chiesa, e soprattutto comprenderete che proprio alle sue meraviglie, alla sua assistenza costante, la maggior parte di noi deve il fatto di non essere né criminali né pazzi.
no tags
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222) Mentre agiamo abbiamo uno scopo; ma l'azione, una volta conclusa, non ha per noi maggiore realtà dello scopo che perseguivamo. Non c'era dunque nulla di veramente consistente in tutto ciò, era solo gioco. Ma ci sono alcuni che hanno coscienza di questo gioco durante l'azione stessa: vivono la conclusione nelle premesse, il realizzato nel virtuale, minano la serietà con il fatto stesso di esistere.
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223) Leggere è lasciare che un altro fatichi per voi. La forma più delicata di sfruttamento.
Lettura
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224) Le rughe di una nazione sono altrettanto visibili di quelle di una persona.
no tags
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225) Le radici del dubbio sono profonde quanto quelle della certezza. Il dubbio però è più raro, raro come la lucidità e la vertigine che l'accompagna.
Dubbio
»
226) Le opere muoiono; i frammenti, non avendo vissuto, non possono neppure morire.
no tags
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227) Le notti in cui abbiamo dormito è come se non fossero mai esistite. Restano nella memoria solo quelle in cui non abbiamo chiuso occhio: notte vuol dire notte insonne.
Notte
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228) Le fonti di uno scrittore sono le sue ignominie: colui che non ne scopre dentro di sé, o che vi si sottrae, è destinato al plagio o alla critica.
no tags
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229) La vita, questa prosopopea della materia.
Vita
»
230) La vita è un'occupazione da insetti.
Vita
»
231) La vita è un fenomeno colossale che non ha alcun senso.
Vita
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232) La vita si crea nel delirio e si disfà nella noia.
Vita
»
233) La verità? Un incaponirsi da adolescenti o un sintomo di senilità.
Verità
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234) La vera vertigine è l'assenza della follia.
no tags
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235) La vera eleganza morale consiste nell'arte di travestire le proprie vittorie da sconfitte.
Vittoria Eleganza
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236) La vecchiaia, in definitiva, non è che la punizione di essere vissuti.
Vecchiaia
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237) La tristezza: un appetito che nessun dolore sazia.
Tristezza
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238) La timidezza, fonte inesauribile di disgrazie nella vita pratica, è la causa diretta, anzi unica, di ogni ricchezza interiore.
Timidezza
»
239) La sua mancanza di talento rasentava il genio.
Talento
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240) La storia è l'antidoto all'utopia.
Storia
»
241) La storia non è forse, in ultima istanza, il risultato della nostra paura della noia, di quella paura che ci farà sempre prediligere il piccante e la novità del disastro, e preferire qualsiasi disgrazia al ristagno?
Storia
»
242) La speranza è la forma normale del delirio.
Speranza
»
243) La sorte di chi si è ribellato troppo è di non aver più energie se non per la delusione.
Delusione
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244) La sola funzione della memoria è di aiutarci a rimpiangere.
Memoria
»
245) La sola cosa che possa salvare l'uomo è l'amore. E se molti hanno finito per trasformare in banalità questa asserzione, è perché non hanno mai amato veramente.
Amore
»
246) La sofferenza apre gli occhi, aiuta a vedere le cose che non si sarebbero percepite altrimenti. Quindi non è utile che alla conoscenza, e, all'infuori di essa, serve solo ad avvelenare l'esistenza.
Sofferenza
»
247) La scomparsa degli animali è un fatto di una gravità senza precedenti. Il loro carnefice ha invaso il paesaggio; non c'è posto che per lui. L'orrore di vedere un uomo là dove si poteva contemplare un cavallo!
Animali Contemplazione
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248) La religione è un'arte di consolare. Quando il prete dice, a voi afflitti, che Dio si interessa al vostro sconforto, offre una consolazione che, in fatto di efficacia, non potrà mai trovare equivalenti in dottrine secolari.
Religione
»
249) La psicoanalisi, tecnica che pratichiamo a nostre spese, degrada i nostri rischi, i nostri pericoli, i nostri abissi; essa ci spoglia di tutte le nostre impurità, di tutto ciò che ci faceva curiosi di noi stessi.
Psicoanalisi
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250) La psicanalisi sarà un giorno totalmente screditata, su questo non c'è dubbio. Eppure, avrà distrutto i nostri ultimi resti d'ingenuità. Dopo la psicanalisi, non si potrà mai più essere innocenti.
Psicoanalisi
»
251) La prova migliore di quanto l'umanità stia regredendo è l'impossibilità di trovare un solo popolo, una sola tribù, in cui la nascita provochi ancora lutto e lamenti.
no tags
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252) La prova che l'uomo esecra l'uomo? Basta trovarsi in mezzo a una folla per sentirsi subito solidali con tutti i pianeti morti.
Solidarietà
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253) La paura della sterilità induce lo scrittore a produrre al di là delle sue risorse e ad aggiungere alle menzogne vissute tante altre menzogne che prende in prestito o forgia. Sotto le -Opere complete- giace un impostore.
no tags
»
254) La passione per la musica è già da sola una confessione. Sappiamo di più su uno sconosciuto appassionato di musica che su qualcuno che alla musica è insensibile e che incontriamo ogni giorno.
Musica
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255) La natura esagera.
Natura
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256) La musica è il rifugio degli animi ulcerati dalla felicità.
Musica
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257) La musica esiste solo fintantoché dura l'ascolto.
Musica
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258) La morte, che disonore! Diventare di colpo oggetto.
Morte
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259) La morte è uno stato di perfezione, il solo alla portata di un mortale.
Morte
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260) La morte è ciò che fino ad ora la vita ha inventato di più solido.
Morte
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261) La missione di ciascuno è di portare a buon fine la menzogna che incarna, di giungere a non essere altro che un'illusione esaurita.
Menzogna
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262) La metafisica e, a maggior ragione, la teologia sono di un antropomorfismo scandaloso. Entrambe si riducono a una suprema civetteria dell'uomo, in estasi di fronte al proprio genio. Appena si dà uno sguardo ai suoi vaneggiamenti non ce n'è uno che sfugga al ridicolo.
no tags
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263) La menzione delle noie burocratiche tra i motivi che giustificano il suicidio, mi sembra la cosa più profonda che Amleto abbia detto.
Burocrazia
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264) La meditazione è uno stato di veglia mantenuto per via di un'oscura turba, che è insieme devastazione e benedizione.
no tags
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265) La malattia, accesso involontario a noi stessi, ci assoggetta alla -profondità-, ci condanna ad essa. Il malato? Un metafisico suo malgrado.
Malattia
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266) La lucidità non estirpa il desiderio di vivere, tutt'altro, rende solo inadatti alla vita.
no tags
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267) La liberazione, se realmente ci sta a cuore, deve procedere da noi stessi: a nulla serve cercarla altrove, in un sistema già fatto o in qualche dottrina orientale.
Libertà
»
268) La letteratura, per essenza prolissa, vive della pletora dei vocaboli, del cancro della parola.
Letteratura
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269) La grande, la sola originalità dell'amore è rendere la felicità indistinguibile dall'infelicità.
Amore
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270) La grande fortuna di Nietzsche di essere finito come è finito. Nell'euforia!
no tags
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271) La fine del mondo arriverà quando l'idea stessa di Dio sarà sparita. Di oblio in oblio, l'uomo riuscirà ad abolire il proprio passato e ad abolire sé stesso.
Fine
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272) La filosofia si insegna solo nell'agorà, in un giardino, o a casa propria. La cattedra è la tomba del filosofo, la morte di ogni pensiero vivo; la cattedra è lo spirito in gramaglie.
Filosofia
»
273) La differenza fra il teorico della fede e il credente è grande quanto quella fra lo psichiatra e il matto.
no tags
»
274) La coscienza è molto più della scheggia, è il pugnale nella carne.
Coscienza
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275) La coscienza acuta di avere un corpo, ecco cos'è l'assenza di salute.
Salute
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276) La cosa più difficile al mondo è mettersi al diapason dell'essere, e afferrarne il tono.
Essere
»
277) La conversazione è feconda soltanto fra spiriti dediti a consolidare le loro perplessità.
no tags
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278) La conversazione con lui era convenzionale come quella con un agonizzante.
no tags
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279) La carne è incompatibile con la carità: l'orgasmo trasformerebbe un santo in lupo.
no tags
»
280) La capacità di resistenza dei tedeschi non conosce limiti, perfino nella pazzia: Nietzsche sopportò la sua per undici anni, Hölderlin per quaranta.
no tags
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281) L'utopia è un miscuglio di razionalismo puerile e di angelismo secolarizzato.
no tags
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282) L'uomo è partito con il piede sbagliato. La disavventura in Paradiso ne fu il primo effetto. Il resto doveva venire di conseguenza.
no tags
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283) L'uomo sta per scomparire, fino a oggi era mio fermo convincimento. Frattanto ho cambiato parere: deve scomparire.
no tags
»
284) L'uomo secerne disastro.
no tags
»
285) L'uomo emana un odore speciale: fra tutti gli animali, soltanto lui puzza di cadavere.
no tags
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286) L'uomo accetta la morte, ma non l'ora della propria morte. Morire in qualunque momento, tranne quando bisogna morire.
Morte
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287) L'unico modo di salvaguardare la propria solitudine è ferire tutti, a cominciare da quelli che amiamo.
Solitudine
»
288) L'unico argomento contro l'immortalità è la noia. Del resto, è di lì che provengono tutte le nostre negazioni.
Noia
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289) L'unica cosa a cui ho mirato quaggiù è stata di rendermi indifferente sia alla vita sia alla morte. Non ci sono riuscito.
Indifferenza
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290) L'ossessione del suicidio è caratteristica di colui che non può né vivere né morire, e che non distoglie mai l'attenzione da questa duplice impossibilità.
no tags
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291) L'orgasmo è un parossismo; la disperazione anche. L'uno dura un istante; l'altra una vita.
Disperazione
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292) L'odore della creatura ci mette sulle tracce di una divinità fetida.
no tags
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293) L'intellettuale rappresenta la disgrazia più grande, il culmine del fallimento per l'homo sapiens.
no tags
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294) L'insonnia è una vertiginosa lucidità che riuscirebbe a trasformare il Paradiso stesso in un luogo di tortura.
Insonnia
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295) L'infinito attuale, un nonsenso per la filosofia, è la realtà, l'essenza stessa della musica.
Infinito
»
296) L'inclinazione al suicidio è tipica degli assassini timorati, rispettosi delle leggi; avendo paura di uccidere, sognano di annientarsi, certi della loro impunità.
no tags
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297) L'idea di Dio ha un solo senso: inventare qualcuno con cui parlare quando non si ha più nessuno a cui rivolgersi.
Dio
»
298) L'esperienza del vuoto è la tentazione mistica del non credente, la sua possibilità di preghiera, il suo momento di pienezza.
no tags
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299) L'ansioso edifica i suoi terrori e poi vi si installa: è un pelandrone della vertigine.
Ansia
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300) L'ansia, o il fanatismo del peggio.
Ansia
»
301) L'animale più immondo vive, in un certo senso, meglio di noi. Senza andare a cercare nelle fogne ricette di saggezza, come non riconoscere i vantaggi che ha su di noi un ratto, proprio perché è un ratto e nient'altro?
Animali
»
302) L'ambizione è una droga che fa di colui che vi si dedica un demente in potenza.
Ambizione
»
303) L'aforisma? Un fuoco senza fiamma. Si capisce che nessuno vi si voglia riscaldare.
Aforismi
»
304) L'abbondanza delle soluzioni agli aspetti dell'esistenza è pari solo alla loro futilità.
no tags
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305) Io non ho idee, ma ossessioni. Le idee può averle chiunque. Le idee non hanno mai fatto sprofondare nessuno.
no tags
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306) Invano l'occidente cerca per sé una forma di agonia degna del proprio passato.
no tags
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307) Incurabile, aggettivo d'onore, di cui dovrebbe fregiarsi una sola malattia, la più tremenda di tutte: il desiderio.
Desiderio
»
308) In un pianeta incancrenito ci si dovrebbe astenere dal fare progetti, ma se ne fanno sempre, perché l'ottimismo, com'è noto, è una mania degli agonizzanti.
Ottimismo
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309) In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare.
Malinconia
»
310) Il vero contatto fra gli esseri si stabilisce solo con la presenza muta, con l'apparente non-comunicazione, con lo scambio misterioso e senza parole che assomiglia alla preghiera interiore.
Comunicazione
»
311) Il vantaggio dell'aforisma è che non si ha bisogno di fornire prove. Si tira un aforisma come si tira uno schiaffo.
Aforismi
»
312) Il tormento, per alcuni, è una necessità, un bisogno, un appetito, un compiacimento.
no tags
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313) Il suicidio, solo atto veramente normale, per quale aberrazione è diventato l'appannaggio dei tarati?
Suicidio
»
314) Il progresso è l'ingiustizia che ogni generazione commette nei confronti di quella che l'ha preceduta.
Progresso
»
315) Il pessimista deve inventarsi ogni giorno nuove ragioni di esistere: è una vittima del -senso- della vita.
Pessimismo
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316) Il pessimismo è la crudeltà dei vinti che non possono perdonare alla vita di aver ingannato le loro attese.
Pessimismo
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317) Il pensiero della precarietà mi accompagna in ogni circostanza: stamane, imbucando una lettera, mi dicevo che era indirizzata a un mortale.
no tags
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318) Il patrimonio di uno scrittore sono i suoi segreti, le sue sconfitte cocenti e inconfessate; il fermentare delle sue vergogne è la garanzia della sua fecondità.
Scrittori
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319) Il paradiso è assenza dell'uomo.
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320) Il male, al contrario del bene, ha il duplice privilegio di essere affascinante e contagioso.
Male
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321) Il limite di ogni dolore è un dolore più grande.
Dolore
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322) Il lavoro è una maledizione che l'uomo ha trasformato in piacere.
Lavoro
»
323) Il fatto che la vita non abbia alcun senso è una ragione di vivere la sola, del resto.
Vita
»
324) Il dovere di un uomo solo è di essere ancora più solo.
Solitudine
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325) Il diritto di sopprimere tutti quelli che ci infastidiscono dovrebbe figurare al primo posto nella costituzione della città ideale.
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326) Il desiderio di morire fu il mio solo e unico pensiero; ad esso ho sacrificato tutto, anche la morte.
Morte
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327) Il delicato che ragiona non può misurarsi con il beota che prega.
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328) Il cinismo dell'estrema solitudine è un calvario che l'insolenza attenua.
Cinismo
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329) Il calunniatore non è il solo a trarre profitto dalla calunnia; essa serve altrettanto, se non di più, al calunniato, sempre a patto che questi ne soffra profondamente, perché gli dà un vigore insospettato, giovevole alle sue idee quanto ai suoi muscoli: perché lo incita a odiare.
no tags
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330) Il bisogno di gloria deriva da un senso di totale insicurezza circa il proprio valore, dalla mancanza di fiducia in se stessi.
Fiducia
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331) Il Divenire: un'agonia senza epilogo.
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332) I libri andrebbero scritti unicamente per dire cose che non si oserebbe confidare a nessuno.
Libri
»
333) I genitori sono tutti irresponsabili o assassini. Solo i bruti dovrebbero dedicarsi alla riproduzione. Pietà non vuole che si diventi -genitori-. La parola più atroce che io conosca.
Genitori
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334) I francesi sarebbero il popolo più felice della terra se la vanità non turbasse la loro felicità.
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335) I critici confondono verbosità e respiro, prolissità e potenza. Tutti questi romanzi illeggibili di cui si dice tanto bene: preferirei essere condannato a morte piuttosto che leggerli. Mi dà talmente fastidio in un libro ciò che è inutile, di troppo, che ben pochi sono quelli che riesco a cominciare. A qualsiasi pagina apra un libro, avverto subito quello che vi è di superfluo, insomma tutti quei riempitivi a cui comunemente si dà il nome di -letteratura-. Se di qualcosa sono debitore ai moralisti francesi è il culto della concisione, l'orrore del vaniloquio, la percezione che ho dell'impostura nelle lettere, in filosofia e nel commercio quotidiano. Ora, per me, verbosità e impostura sono termini equivalenti.
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336) Ho tolto di mezzo Dio per bisogno di raccoglimento, mi sono sbarazzato di un ultimo seccatore.
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337) Ha convinzioni solo chi non ha approfondito niente.
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338) Guai al libro che si può leggere senza interrogarsi per tutto il tempo sull'autore!
Libri
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339) Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che cercano il senso della vita senza trovarlo e quelli che l'hanno trovato senza cercarlo.
Uomini
»
340) Gli uomini seguono soltanto chi regala loro illusioni. Non ci sono mai stati assembramenti intorno a un disilluso.
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341) Gli uomini hanno bisogno di punti d'appoggio, vogliono la certezza a ogni costo, anche a spese della verità. Poiché essa è corroborante, e loro non possono farne a meno anche quando sanno che è menzognera, non ci sarà scrupolo capace di trattenerli dallo sforzo di procurarsela.
Uomini
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342) Gli opportunisti hanno salvato i popoli; gli eroi li hanno mandati in rovina.
Opportunismo
»
343) Gli individui, ma anche le nazioni, hanno bisogno di una certa megalomania. Quando non ci si crede eccezionali, importanti, insostituibili, si è perduti.
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344) Frivolo e incongruente, dilettante in tutto, avrò conosciuto a fondo soltanto l'inconveniente di essere nato.
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345) Fra uno schiaffo e un'indelicatezza si sopporta meglio lo schiaffo.
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346) Fra tutte le persone, le meno insopportabili sono quelle che odiano gli uomini. Non bisogna mai fuggire un misantropo.
Misantropia
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347) Forse la vita è proprio questo, senza volere usare paroloni, il fare cose alle quali si aderisce senza crederci.
Vita
»
348) Forse la follia è soltanto un dispiacere che abbia smesso di evolversi.
Follia
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349) Forche, galere, penitenziari prosperano solo all'ombra di una fede di quel bisogno di credere che ha infestato per sempre lo spirito. Il diavolo appare assai scialbo rispetto a colui che dispone di una verità, della sua verità.
Fede
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350) Finché resterà in piedi anche un solo dio, il compito dell'uomo non sarà terminato.
Dio
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351) Fallire la propria vita significa accedere alla poesia senza il supporto del talento.
Vita
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352) Essere uomo è un dramma; essere ebreo, un altro ancora. Così l'ebreo ha il privilegio di vivere due volte la nostra condizione.
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353) Esistono solo le cose che abbiamo scoperto da soli; sono anche le uniche che conosciamo. Le altre sono tutte chiacchiere.
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354) Esistere è un fenomeno colossale che non ha nessun senso.
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355) Esistere sarebbe un'impresa assolutamente impraticabile se smettessimo di attribuire importanza a ciò che non ne ha.
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356) Era davvero di ottima compagnia: non aveva convinzioni.
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357) Dovunque una cosa respiri vi è un'infermità in più: non c'è palpito che non confermi lo svantaggio di essere.
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358) Dopo le metafore, la farmacia. Così si sgretolano i grandi sentimenti.
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359) Divorare una biografia dopo l'altra per persuadersi meglio dell'inutilità di qualsiasi impresa, di qualunque destino.
Destino
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360) Dire: ho più simpatia per questo regime che per quell'altro significa fluttuare nel vago; più esatto sarebbe affermare: preferisco questa polizia a quell'altra.
no tags
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361) Dio: una malattia dalla quale ci si crede guariti perché non ne muore più nessuno.
Dio
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362) Dio, il grande estraneo.
Dio
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363) Dio ha creato il mondo per paura della solitudine; è questa l'unica spiegazione possibile della Creazione. La sola ragion d'essere di noi creature è di distrarre il Creatore. Poveri buffoni, dimentichiamo che stiamo vivendo i nostri drammi per divertire uno spettatore di cui finora nessuno al mondo ha sentito gli applausi.
Dio
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364) Diffidate di quelli che voltano le spalle all'amore, si vendicheranno di avervi rinunciato.
Amore
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365) Di tutto quello che si ritiene appartenere allo «psichico», niente rientra tanto nella fisiologia quanto il malumore, attivo nei tessuti, nel sangue, nelle ossa, in qualunque organo preso isolatamente. Se lo si lasciasse fare, distruggerebbe perfino le unghie.
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366) Di tutto ciò che si prova, niente dà tanto l'impressione di essere al cuore stesso del vero quanto gli accessi di disperazione senza ragione: a paragone, tutto sembra frivolo, sofisticato, privo di sostanza e d'interesse.
Disperazione
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367) Di tutte le condizioni, la meno desiderabile è quella di amante.
Amanti
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368) Davanti a quest'ammassarsi di tombe, si direbbe che la gente non abbia altra occupazione che quella di morire.
Morte
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369) Date uno scopo preciso alla vita e perderà all'istante il suo fascino. L'incertezza dei suoi fini la rende superiore alla morte; un briciolo di esattezza la abbasserebbe alla trivialità delle tombe.
Vita
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370) Dal momento che l'amicizia è incompatibile con la verità, fecondo è soltanto il dialogo muto con i nostri nemici.
Amicizia
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371) Da duemila anni Gesù si vendica su di noi di non essere morto su un divano.
Gesù
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372) Credo di non avere mai perso un'occasione di essere triste.
Tristezza
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373) Credo alla salvezza dell'umanità, all'avvenire del cianuro.
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374) Cos'è una crocifissione unica rispetto a quella, quotidiana, che patisce l'insonne?
Insonnia
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375) Contavo di assistere in vita alla scomparsa della nostra specie. Ma gli dèi mi sono stati avversi.
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376) Confutazione del suicidio: non è poco elegante abbandonare un mondo che si è messo così di buon grado al servizio della nostra tristezza?
Suicidio
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377) Come si conviene, ho passato in rassegna tutti gli argomenti in favore di Dio: la sua non esistenza mi è sembrata uscirne intatta. Egli possiede la genialità di farsi infirmare da tutta la sua opera; i suoi difensori lo rendono odioso, i suoi adoratori sospetto. Chi teme di amarlo non ha che da aprire san Tommaso.
Dio
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378) Come ogni altra cosa umana, anche la politica non si compie che sulla propria rovina.
Politica
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379) Colui che per sbadataggini successive, ha trascurato di uccidersi, fa a se stesso l'effetto di un veterano del dolore, di un pensionato del suicidio.
Suicidio
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380) Colui che non ha mai concepito il proprio annullamento, che non ha pensato di ricorrere alla corda, alla pallottola, al veleno o al mare, è un forzato spregevole o un verme che striscia sulla carogna cosmica.
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381) Colui che avendo frequentato gli uomini si fa ancora delle illusioni sul loro conto, dovrebbe essere condannato alla reincarnazione.
Uomini
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382) Coltivano l'aforisma soltanto coloro che hanno conosciuto la paura in mezzo alle parole, quella paura di crollare con tutte le parole.
Aforismi
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383) Ciò che so demolisce ciò che voglio.
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384) Ciò che non è straziante è superfluo, almeno in musica.
Musica
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385) Ci sono due modi di sentire la solitudine: sentirsi soli al mondo o avvertire la solitudine del mondo.
Solitudine
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386) Ci importa solamente ciò che non abbiamo realizzato, ciò che non potevamo realizzare, sicché di una vita non resta altro che quello che non è stata.
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387) Chopin ha promosso il pianoforte al rango della tisi.
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388) Chiunque non sia morto giovane merita di morire.
Morte
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389) Chi trema sogna di far tremare gli altri, chi vive nello spavento finisce nella ferocia.
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390) Chi non ha sofferto non è un essere: tutt'al più un individuo.
Sofferenza
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391) Che questa infima durata assegnatici si svolga e si esaurisca, e che poi non se ne parli più.
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392) Che misera cosa una sensazione! L'estasi stessa non è, forse, niente di più.
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393) Che lo vogliamo o no, siamo tutti psicoanalisti, amanti dei misteri del cuore e della mutanda, palombari degli orrori. Guai allo spirito dagli abissi chiari!
Psicoanalisi
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394) Che l'esistenza sia stata viziata alla sorgente, insieme agli elementi, chi potrebbe esimersi dal supporlo? Colui che non sia stato indotto a considerare questa ipotesi, come minimo una volta al giorno, avrà vissuto da sonnambulo.
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395) Che cosa resterebbe delle nostre tragedie se una bestiola letterata ci presentasse le sue?
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396) Che cos'è l'ideologia, in fondo? La congiunzione dell'idea con la passione. Da qui deriva l'intolleranza. Ma non appena vi si aggiunge un po' d'isteria è la fine.
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397) Che cos'è il dolore? Una sensazione che non vuol cancellarsi, una sensazione ambiziosa.
Dolore
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398) Camminare vi impedisce di lambiccarvi con interrogativi senza risposta, mentre a letto si rimugina l'insolubile fino alla vertigine.
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399) C'è un solo modo per possedere tutto: non desiderare niente.
no tags
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400) C'è solo una cosa peggiore della noia: la paura della noia.
Noia
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401) C'è più onestà e rigore nelle scienze occulte che nelle filosofie che assegnano un -senso- alla storia.
Onestà
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402) C'è innegabilmente un elemento di felicità in ogni voltafaccia; vi si attinge perfino un supplemento di vigore: rinnegare ringiovanisce. Poiché la nostra forza si misura sulla quantità delle credenze che abbiamo abiurato, ognuno di noi dovrebbe concludere la propria carriera come disertore di tutte le cause.
Forza
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403) Beethoven ha corrotto la musica: vi ha introdotto gli sbalzi d'umore, ha lasciato che vi entrasse la collera.
Musica
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404) Avere genio significa riuscire a digerire le influenze fino a farne perdere le tracce.
Genialità
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405) Aver sfiorato tutte le forme della decadenza, compreso il successo.
Successo
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406) Aver commesso tutti i crimini, tranne quello di essere padre.
Padre
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407) Assisto terrorizzato al diminuire del mio odio per gli uomini, all'allentamento dell'ultimo legame che mi univa a loro.
Odio
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408) Arriva il momento in cui, dopo aver perduto le illusioni sugli altri, si perdono quelle su se stessi.
Illusione
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409) Appena abbiamo perduto un difetto, eccone un altro che si affretta a sostituirlo. Il nostro equilibrio ha questo prezzo.
Difetti
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410) Appartengo a coloro che, fra il sistema e il caos, propenderanno sempre per il caos.
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411) Annoiarsi è masticare tempo.
Noia
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412) Ancora poche generazioni e il riso, riservato agli iniziati, sarà impraticabile quanto l'estasi.
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413) Anche quando disertano l'inferno, gli uomini lo fanno solo per ricostituirlo altrove.
Inferno
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414) Ammettendo l'uomo, la natura ha commesso molto più di un errore di calcolo: un attentato a se stessa.
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415) Alla minima contrarietà, e a maggior ragione al minimo dispiacere, bisogna precipitarsi nel cimitero più vicino, dispensatore immediato di una calma che si cercherebbe invano altrove. Un rimedio miracoloso, per una volta.
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416) All'interno di ogni desiderio lottano un monaco e un macellaio.
Desiderio
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417) Alberi massacrati. Sorgono case. Facce, facce dappertutto. L'uomo si estende. L'uomo è il cancro della terra.
Umanità Alberi
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418) Al giudizio finale verranno pesate soltanto le lacrime.
Lacrime
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419) Al culmine della disperazione, solo la passione dell'assurdo può rischiarare di una luce demoniaca il caos.
Disperazione
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420) A tal punto il dubbio su di sé travaglia gli esseri che questi, per porvi rimedio, hanno inventato l'amore, tacito patto fra due infelici per sopravvalutarsi, per incensarsi spudoratamente.
Amore
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421) A differenza di Giobbe non ho maledetto il giorno della mia nascita; gli altri giorni, in compenso, li ho coperti tutti di anatemi.
Compleanno
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422) A che cosa faccia appello la musica in noi è difficile sapere; è certo però che tocca una zona così profonda che la follia stessa non riesce a penetrarvi.
Musica
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423) -Gli ultimi saranno i primi-. Promessa che basterebbe da sola a spiegare la fortuna del cristianesimo.
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