Biografia di Søren Kierkegaard
Søren Kierkegaard è uno dei più importanti e conosciuti filosofi danesi di tutti i tempi. Nasce a Copenaghen, la città in cui trascorse la quasi totalità della sua vita, nel novembre del 1855.
I suoi scritti, oltre alla filosofia, hanno caratteri concernenti la teologia e si caratterizzano per la forte impronta esistenzialista, cioè, in generale, quella dottrina che antepone l'individualità umana ai principi filosofici, subordinandoli. Per molti interpreti, sarebbe proprio il filosofo danese il padre della corrente di pensiero esistenzialista, che si svilupperà in Europa nel XX secolo (in particolare, tra gli anni venti e gli anni cinquanta).
La biografia di Kierkegaard, a differenza di quella di altri filosofi, è molto ''povera'', senza elementi straordinari e di particolare rilievo. Il filosofo viveva di rendita e dedicava tutto il suo tempo agli studi, polemizzando spesso con gli esponenti a lui contemporanei del cristianesimo luterano (già secolarizzato e ''mondanizzato''), alla quale anch'egli apparteneva. Ebbe motivo di grande polemica con la Chiesa danese, per via di un certo conformismo religioso; in particolare accusò i vescovi luterani Jacob Peter Mynster e Hans Lassen Martensen di essere troppo mondani e di aver tradito i veri insegnamenti di Gesù Cristo.
L'unico suo viaggio, di un certo rilievo, lo fece a Berlino, nei primi anni '30; si recò a Berlino per incontrare e seguire i corsi del professor Friedrich Schelling, uno dei massimi esponenti, con Fichte e Hegel, dell'idealismo tedesco.
La sua esperienza a Berlino, tuttavia, non ebbe grande importanza per il filosofo danese, il quale scrisse alcune impressioni deludenti a riguardo, affermando che quella <> era fine a se stessa. Tuttavia, Kierkegaard trascrisse gli appunti delle lezioni di Schelling e ne fece un'ampia pubblicazione sul pensiero del filosofo tedesco (la più importante opera sul pensiero di Schelling dell'epoca).
Kierkegaard fu l'ultimo di sette figli, cinque dei quali morirono quando lui era ancora un adolescente.
Dai genitori ricevette una severa educazione pietista, molto improntata sul rigore. Gli eventi familiari tragici, l'educazione severa ricevuta fecero di lui un uomo riflessivo e malinconico. Infatti, scrive: << Fin dall'infanzia sono preda della forza di un'orribile malinconia, la cui profondità trova la sua vera espressione nella corrispondente capacità di nasconderla sotto apparente serenità e voglia di vivere.>>
Il padre, che era un uomo anziano e austero, gli inculcò una forte ossessione del peccato, che da un lato incentivò una certa introspezione nel filosofo, ma dall'altra provocò un persistente e tedioso senso di colpa. Questa severa e oppressiva atmosfera religiosa portarono il giovane Kierkegaard a percepirsi come un soggetto colpito da una maledizione divina, per una imprecisata e vaga ''grave colpa'' commessa da sua padre in passato (forse, una grave bestemmia rivolta a Dio in un momento di sconforto).
Il pensiero, la filosofia e tutta la sua speculazione intellettuale sono strettamente correlati con la sfera religiosa. A tal proposito, nel testo ''sulla mia attività di scrittore'', Kierkegaard afferma: <>.
Nella sua vasta attività speculativa troviamo moltissime riflessioni sul rapporto individuo-divinità, su quale debba essere l'atteggiamento, la condotta adeguata davanti alla divinità. Per il filosofo danese, l'uomo può concretamente realizzare se stesso solo come individualità; questa individualità, però, si realizza soltanto se il soggetto è in rapporto con la sfera religiosa.
Nel rapporto con Dio l'individuo deve abbandonare le maschere sociali, le illusioni, così da essere se stesso nella sua vera individualità, nella sua autentica figura di peccatore. In questo modo, l'esperienza religiosa porta alla luce un'interiorità nascosta dell'uomo. Questa dimensione profonda e reale viene fuori grazie al rapporto con Dio.
Sono questi i temi centrali del pensiero kierkegaardiano, quelli che generano la maggior parte della più importanti riflessioni del filosofo. Una celebre frase del filosofo è questa, che riassume bene i concetti espressi per sommi capi:
Dio non pensa, Egli crea; Dio non esiste, Egli è eterno. L'uomo pensa ed esiste e l'esistenza separa pensiero ed essere, li distanzia l'uno dall'altro nella successione.
Più in generale, sempre per quanto concerne il suo pensiero filosofico, Kierkegaard contestava ai filosofi la scarsa applicazione dei concetti espressi nella propria condotta di vita. Ebbe modo di criticare più volte il pensiero di Hegel -pur essendo stato un hegeliano convinto, in un primo momento-, il quale riduceva l'esistenza ad un una unità sistemica sovraindividuale, mentre per lui l'esistenza è sempre un fatto che riguarda necessariamente il singolo. Ammirava personaggi come Pascal, Socrate e Cristo, per la loro coerenza tra pensiero e condotta di vita.
Nel 1855, dopo un incidente (una caduta per strada), Kierkegaard fu ricoverato nell'ospedale principale di Copenaghen, dove morì nel novembre dello stesso anno (l'11, precisamente). Le cause precise della sua morte sono ancora ignote, anche se esistono diverse e dettagliate ipotesi a riguardo. Aveva solo 42 anni al momento del decesso.
Di Kierkegaard ci resta il suo pensiero e le sue frasi.
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1) Per l'uomo arriva un momento in cui non ha più la libertà di scelta, non perché ha scelto ma perché non l'ha fatto, il che si può anche esprimere così: perché gli altri hanno scelto per lui, perché ha perso se stesso.
Scelta
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2) Quando nell'amore si smette di combattere, l'amore non c'è più.
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3) Osare è perdere momentaneamente l'equilibrio. Non osare è perdersi.
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4) Non è il cammino che è difficile, è la difficoltà che è il cammino.
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5) I geni non possono propriamente leggere un libro infatti durante la lettura svilupperebbero maggiormente se stessi piuttosto che capire lo scritto.
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6) La felicità è una porta che si apre dall'interno: per aprirla bisogna umilmente fare un passo indietro.
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» Diario.
7) La verità è una trappola: non riesci a ottenerla senza rimanere catturato; non puoi ottenere la verità in modo tale che tu la afferri, ma solo in modo tale che essa ti afferri.
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» Diario.
8) Nel Nuovo Testamento si impara come noi uomini dobbiamo servire Dio; l'invenzione umana che chiamiamo cristianesimo insegna come fare in modo che Dio serva noi.
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» Diario.
9) L'angoscia è il primo riflesso della possibilità, un batter d'occhio, e tuttavia possiede un terribile incantesimo.
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10) Tra i macellai si può certamente trovare della brava gente, ma una certa rudezza è inseparabile dal loro mestiere, fa parte della loro professione. Accade di peggio con l'essere giornalista: un certo grado di disonestà è inseparabile perfino dal più onesto giornalista.
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» Diario.
11) Togli il paradosso da un pensatore e avrai un professore.
Paradosso
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12) Se Cristo venisse oggi sulla terra, com'è vero che io vivo, non prenderebbe di mira i sommi sacerdoti, ecc.... ma i giornalisti.
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» Diario.
13) Uni-versum è una bella parola per esprimere che tutto il creato serve soltanto un Signore e si rivolge solo verso Uno.
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14) Giobbe sopportò tutto, ma quando vennero i suoi amici a consolarlo, allora perse la pazienza.
Amicizia Pazienza
» Diario.
15) Come la freccia dell'arciere addestrato quando si allontana dalla corda dell'arco non si dà riposo prima di arrivare al bersaglio, così l'uomo è creato da Dio avendo come obiettivo Dio, e non riesce a trovare riposo se non in Dio.
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»
16) In autunno tutto ci ricorda il crepuscolo,– e tuttavia, mi sembra la stagione più bella: volesse il cielo allora, quando io vivrò il mio crepuscolo, che ci debba essere qualcuno che allora mi ami come io ho amato l'autunno.
Autunno
» Diario.
17) Tenere una ferita aperta può comunque anche essere salutare: una ferita sana e aperta; a volte è peggio quando si rimargina.
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» Diario.
18) Che cos'è la fede? Una corda alla quale si rimane appesi, quando non ci si impicca. Che cos'è la verità? Un segreto che il morente porta con sé. Che cos'è l'amicizia? Un tormento in più! Che cos'è l'attesa? Una freccia che vola e che resta conficcata nel bersaglio. Che cos'è la sua realizzazione? Una freccia che oltrepassa il bersaglio.
Attesa
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19) Sembra che gli uomini abbiano avuto il dono della parola non per nascondere i pensieri, ma per nascondere il fatto che non hanno pensieri.
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» Diario.
20) Che cos'è il ricordo?
Un consolatore molesto;
un'ombra che non si può vendere, anche nel caso in cui qualcuno voglia comprarla!
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» Diario.
21) Che cos'è la speranza?
un astuto traditore che è più perseverante perfino dell'onestà.
Onestà Speranza
» Diario.
22) Le seconde nozze sono soltanto una mediocre ristampa, una mediocre seconda edizione.
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» Diario.
23) Che cos'è questa vita, nella quale l'unica cosa certa è l'unica di cui non si può sapere nulla con certezza: la morte?
Vita Certezza
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24) Ci vuole del coraggio morale per essere afflitti; ci vuole del coraggio religioso per essere lieti.
Coraggio
» Diario.
25) È meglio dare che ricevere, ma a volte c'è più umiltà nell'accettare piuttosto che nel dare.
Umiltà
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26) Non c'è una vittoria più bella di quella ottenuta perdonando, poiché in questo caso perfino lo sconfitto si sente lieto di glorificarla.
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27) Dio crea dal nulla, meraviglioso, dici tu. Sì, ma Egli fa una cosa che è ancora più meravigliosa, crea i santi dai peccatori.
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28) L'uomo non fa quasi mai uso delle libertà che ha, come ad esempio della libertà di pensiero; pretende invece come compenso la libertà di parola.
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29) Si può vedere che l'amore ha vinto il mondo dal fatto che esso ricambia il male col bene.
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30) Vale per ogni Idea quello che si dice sul Messia: Egli è «senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni, né fine di vita [...]»
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» Diario.
31) L'attesa è il cordone ombelicale della vita superiore.
Attesa
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32) Le idee fisse sono come, per esempio, i crampi ai piedi – il rimedio migliore contro di esse è camminarci sopra.
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»
33) La filosofia è la balia asciutta della vita, essa può prendersi cura di noi – ma non può allattarci.
Filosofia
» Diario.
34) Muovere qualcuno: no, non lo faccio. C'è chi legge i miei scritti, chi se li studia, chi li impara a memoria, chi se ne serve quando deve predicare e insegnare... Mio Dio, ma allora io faccio più male che bene!
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»
35) V'è sempre nella mia vita una malinconia, ma al tempo stesso una felicità indescrivibile.
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»
36) Fin dalla prima infanzia porto una freccia di dolore confitta nel cuore. Fin quando mi sta confitta, sono ironico - se vien levata, io muoio.
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» Diario.
37) In ogni campo, per ogni oggetto, son sempre le minoranze, i pochi, i rarissimi, i Singoli, quelli che sanno: la Folla è ignorante.
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» Diario.
38) È proprio vero quel che dicono i filosofi: «La vita va compresa all'indietro». Ma non bisogna dimenticare l'altro principio, che «si vive in avanti».
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»
39) Io credo che se un giorno diventerò cristiano sul serio, dovrò vergognarmi soprattutto, non di non esserlo diventato prima, ma di aver tentato prima tutte le scappatoie.
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» Diario.
40) La mia vita è purtroppo fatta al congiuntivo: fa', o mio Dio, ch'io abbia una forza indicativa!
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» Diario.
41) La gente mi comprende così poco che non comprende neppure i miei lamenti perché non mi comprende.
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» Diario.
42) Se io preferisco tanto l'autunno alla primavera, è perché in autunno si guarda il cielo — in primavera la terra.
Autunno
» Diario.
43) Preferisco parlare con le vecchie signore che riportano chiacchiere di casa; poi con i dementi — in ultimo con la cosiddetta gente assennata.
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» Aut Aut.
44) Qui voglio ricordare la mia definizione dell'etica: essa è ciò per cui l'uomo diventa quello che diventa.
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» Aut Aut.
45) Ogni uomo, per quanto poco intelligente sia, per quanto bassa sia la sua posizione nella vita, ha un bisogno naturale di formarsi una concezione di vita, una rappresentazione del significato della vita e del suo scopo. Anche chi vive esteticamente fa questo, e l'espressione comune che, in ogni tempo e in ogni diverso stadio, si è sempre sentita, è questa: bisogna godere la vita.
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» Aut Aut.
46) Ciò che io sono è un nulla; questo procura a me e al mio genio la soddisfazione di conservare la mia esistenza al punto zero, tra il freddo e il caldo, tra bene e male, tra la saggezza e la stupidaggine, tra qualche cosa e il nulla come un semplice forse. Paradossale è la condizione umana. Esistere significa «poter scegliere»; anzi, essere possibilità. Ma ciò non costituisce la ricchezza, bensí la miseria dell'uomo. La sua libertà di scelta non rappresenta la sua grandezza, ma il suo permanente dramma. Infatti egli si trova sempre di fronte all'alternativa di una «possibilità che sí» e di una «possibilità che no» senza possedere alcun criterio di scelta. E brancola nel buio, in una posizione instabile, nella permanente indecisione, senza riuscire ad orientare la propria vita, intenzionalmente, in un senso o nell'altro.
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»
47) La grandezza non consiste nell'essere questo o quello, ma nell'essere se stesso, e questo ciascuno lo può se lo vuole.
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»
48) Il voler giocare a nascondersi si sconta sempre nel modo più naturale, col diventar misteriosi a se stessi.
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» La malattia mortale.
49) Ogni uomo è una sintesi di corpo e anima, destinata a esser spirito, cioè ad abitare nella casa; ma l'uomo preferisce stare in cantina, cioè nella determinazione della sensualità. E non solo preferisce stare in cantina, ma l'ama a tal punto da arrabbiarsi se qualcuno gli propone di occupare il piano di sopra che è vuoto e a sua disposizione perché la casa in cui abita è sua.
Rabbia
» Il pensiero contemporaneo.
50) Non dovrò mai essere tentato di lavorare per vivere: un po' perché pensavo che avrei dovuto morire giovanissimo, e un po' perché pensavo che in considerazione di questa mia particolare croce Dio mi avrebbe risparmiato questa sofferenza e questo problema.
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» Scipio Slataper, Ibsen.
51) Lascia che altri si lagni che i tempi sono cattivi: io mi lagno ch'essi sono miserabili, perché senza passione.
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» Scipio Slataper, Ibsen.
52) La mia anima si rifugia sempre nel Vecchio Testamento ed in Shakespeare. Là almeno si sente qualche cosa: là son uomini che parlano. Là si odia! là si ama, si uccide il nemico, si maledice ai posteri per tutte le generazioni; là si pecca.
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» Diario di un seduttore.
53) L'essenza della donna è un abbandono sotto forma di resistenza.
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»
54) Non importa sapere che Dio esiste; importa sapere che Dio è amore.
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55) Dio non pensa, Egli crea; Dio non esiste, Egli è eterno. L'uomo pensa ed esiste e l'esistenza separa pensiero ed essere, li distanzia l'uno dall'altro nella successione [...].
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» Il pensiero contemporaneo
56) Ciò di cui ho veramente bisogno è di chiarire nella mia mente ciò che devo fare, non ciò che devo conoscere, pur considerando che il conoscere deve precedere ogni azione. La cosa importante è capire a che cosa sono destinato, scorgere ciò che la Divinità vuole che io faccia; il punto è trovare la verità che è vera per me, trovare l'idea per la quale sono pronto a vivere e a morire.
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»
57) Chi vuol essere superiormente dotato, deve accettare anche che io gli addossi la responsabilità di poter essere anche più colpevole degli altri.
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»
58) È proprio vero quello che dice la filosofia, che la vita deve essere compresa andando all'indietro. Ma non si deve dimenticare l'altra massima, che bisogna vivere andando avanti.
Vita
»
59) È innegabile che nel mondo esiste tanta gente meschina che vuole trionfare su tutto quello che si eleva di un solo palmo dalla mediocrità.
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»
60) Un amico, di fatto, non è quello che tra filosofi chiamiamo l'altro necessario; è l'altro superfluo.
Amicizia
»
61) Sono così incompreso che non si comprendono neanche i miei lamenti di essere incompreso.
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»
62) Solo quella conoscenza che ha un rapporto essenziale con l'esistenza è conoscenza essenziale.
Conoscenza
»
63) Sognare è la suprema genialità.
Sogni
»
64) Siamo tanto poveri di occasioni favorevoli che quando una si mostra conviene in verità approfittarne, visto che purtroppo non c'è nessuna arte nel sedurre una fanciulla, ma è solo questione di fortuna trovarne una degna d'essere sedotta.
Seduzione
»
65) Sembra che gli uomini abbiano avuto il dono della parola non per nascondere i pensieri, ma per nascondere il fatto che non hanno pensieri.
Pensiero
»
66) Se un uomo fosse tanto furbo da poter nascondere di essere pazzo, potrebbe far impazzire tutto il mondo.
Pazzia
»
67) Questo è il luogo più caro alla disperazione, quello che preferisce fra tutti: profondamente dentro alla felicità.
Felicità
»
68) Quando la morte si presenta con la sua vera faccia, scarna e truculenta, non la si considera senza timore. Ma quando, per burlarsi degli uomini che si vantano di burlarsi di lei, avanza camuffata allora siamo presi da un terrore senza fondo.
Morte
»
69) Possiamo comprendere la vita soltanto guardando al passato, però dobbiamo viverla nel futuro.
Vita Passato Futuro
»
70) Per ogni cosa umana vale il principio: più la si pensa e più si riesce e comprenderla. Ma per le cose divine, più le si pensa e meno si riesce a comprenderle.
no tags
»
71) Penetrare con lo spirito nell'essere di una fanciulla è un'arte, ma saperne uscire è un capolavoro.
no tags
»
72) Parlo volentieri con i bambini, perché in fin dei conti si può sperare che diventeranno esseri ragionevoli.
Bambini
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73) Paradossale è la condizione umana. Esistere significa poter scegliere, anzi, essere possibilità. Ma ciò non costituisce la ricchezza, bensí la miseria dell'uomo.
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74) Ogni uomo è un'ipocrita nato.
Ipocrisia
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75) Nulla di finito, nemmeno l'intero mondo, può soddisfare l'animo umano che sente il bisogno dell'eterno.
Anima
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76) Non si può non scegliere.
Scelta
»
77) Non sempre si può giudicare l'intensità del dolore dalle grida.
Dolore
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78) Non c'è nulla che spaventi di più l'uomo che prendere coscienza dell'immensità di cose che è capace di fare e di diventare.
Uomini
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79) Non c'è nessuna arte nel sedurre una fanciulla. È solo questione di fortuna trovarne una degna di essere sedotta.
Seduzione
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80) Niente porta con sé tanta seduzione e tanta maledizione quanto un segreto.
Segreti
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81) Nella vita l'unica cosa certa è la morte, cioè l'unica cosa di cui non si può sapere nulla con certezza.
Certezza
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82) Nell'amore infelice la poesia ha trovato da sempre l'oggetto del suo felice amore.
Poesia
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83) Meglio dare che prendere; ma talvolta può esserci più umiltà nel ricevere che nel donare.
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84) Legge eterna nell'amore è che due esseri debbano sentirsi come venuti al mondo l'uno per l'altro solo nel primo istante in cui hanno cominciato ad amarsi.
Amore
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85) Le seconde nozze sono soltanto una mediocre ristampa, una mediocre seconda edizione.
Matrimonio
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86) Le idee fisse sono come, per esempio, i crampi ai piedi, il miglior rimedio è camminarci sopra.
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87) La vita si può capire solo all'indietro, ma si vive in avanti.
Vita
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88) La vita non è un problema da risolvere ma una realtà da esperire.
Vita
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89) La verità è un segreto che il morente porta con sé.
Verità
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90) La vecchiaia realizza i presentimenti della gioventù.
Vecchiaia
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91) La speranza è un seccatore indiscreto di cui non ci si può liberare.
Speranza
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92) La speranza è un astuto traditore più perseverante perfino dell'onestà.
Speranza
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93) La speranza è un amico attaccabrighe che ha sempre la ragione dalla sua parte.
Speranza
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94) La sola antitesi assoluta all'assoluto sono le scemenze.
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95) La realizzazione dell'attesa è una freccia che oltrepassa il bersaglio.
Attesa
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96) La morte è quella malattia che pone fine a tutte le altre.
Morte
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97) La maggioranza politica è la più pazzesca di tutte le categorie, e il numero è la negazione della verità.
Politica
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98) La maggior parte degli uomini vive per avere il pane quotidiano; quando l'ha avuto vive per avere un buon pane quotidiano; e quando ha ottenuto anche questo, muore.
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99) La grandezza non consiste nell'essere questo o quello ma nell'essere sé stessi; e questo ciascuno lo può, se lo vuole.
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100) La gente esige la libertà di parola per compensare la libertà di pensiero, che invece rifugge.
Libertà
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101) La filosofia è la balia asciutta della vita, veglia sui nostri passi, ma non ci può allattare.
Filosofia
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102) La felicità è un fantasma che esiste soltanto quando è già stato.
Felicità
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103) La fede è una corda alla quale si rimane appesi, quando non ci si impicca.
Fede
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104) La fede è la più alta passione d'ogni uomo. Ci sono generazioni di uomini che arrivano ad essa, ma nessuno va oltre.
Fede
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105) La fede si può definire un'illogica fiducia nel verificarsi dell'improbabile.
Fede
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106) La fede non si può comprendere; il massimo a cui si arriva è poter comprendere che non si può comprendere.
Fede
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107) La fede comincia appunto là dove la ragione finisce.
Fede
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108) La donna capisce il finito, lo comprende fin nelle radici: per questo essa è adorabile, e tale, a guardar bene, è ogni donna; per questo è graziosa, e nessun uomo lo è; per questo è felice, come nessun uomo può o deve essere; per questo è in armonia con l'esistenza, come nessun uomo può o deve essere.
Donne
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109) La beatitudine è un augurio che si dà a chi lo vuole ricevere.
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110) L'uomo non fa quasi mai uso delle libertà che ha, come per esempio della libertà di pensiero; pretende invece come compenso la libertà di parola.
Libertà
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111) L'ironia è uno sviluppo anormale che, come quello del fegato delle oche di Strasburgo, finisce per uccidere l'individuo.
Ironia
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112) L'ironia è l'occhio sicuro che sa cogliere lo storto, l'assurdo, il vano dell'esistenza.
Ironia
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113) L'esperienza più dolorosa per un uomo è ricordare il futuro, specialmente il futuro che non si potrà mai avere.
Futuro
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114) L'eccesso di ironia, cadendo nel sarcasmo, riesce ad uccidere.
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115) L'attesa è una freccia che vola e che resta conficcata nel bersaglio. La realizzazione dell'attesa è una freccia che oltrepassa il bersaglio.
Attesa
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116) L'angoscia è una faccenda pericolosa per gli smidollati.
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117) L'angoscia è la vertigine della libertà.
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118) L'amicizia è un tormento in più.
Amicizia
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119) In ogni campo e per ogni oggetto sono sempre le minoranze, i pochi, i rarissimi, i singoli quelli che sanno: la folla è ignorante.
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120) In confronto dell'uomo, la donna è per natura sempre più dotata di ciò che certamente è fatto apposta per causare all'uomo seccature e per renderlo infelice in questo mondo, ma da cui tuttavia in diversi sensi sgorga la vita: essa ha più cuore.
Donne
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121) Il tiranno muore e il suo regno termina, il martire invece muore e il suo regno comincia.
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122) Il ricordo è un'ombra che non si può vendere, anche nel caso in cui qualcuno volesse comprarla!
Ricordi
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123) Il ricordo è un traditore che ferisce alle spalle.
Ricordi
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124) Il ricordo è un consolatore molesto.
Ricordi
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125) Il poeta è il genio della rimembranza.
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126) Il passato può angosciare solo in quanto si ripresenta come futuro, cioè come una possibilità di ripetizione. Cosi una colpa passata genera angoscia, solo se non è veramente passata, giacché se fosse tale potrebbe generare pentimento e non angoscia.
Passato
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127) Il paganesimo aveva un dio per l'amore ma non per il matrimonio; il cristianesimo ha, oserei dire, un dio per il matrimonio ma non per l'amore.
Dio
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128) Il fiore dell'amore appassisce se non supera la prova della fedeltà.
Fedeltà
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129) Il denaro è una pura astrazione.
Denaro
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130) I pensieri migliori li ho avuti mentre camminavo e non conosco pensiero così gravoso da non poter essere lasciato alle spalle con una camminata.
Pensiero
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131) Grande è la fedeltà della donna soprattutto quando non è richiesta.
Fedeltà
»
132) Gli uomini hanno il dono della parola non per nascondere i pensieri, ma per nascondere il fatto che non li hanno.
Pensiero
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133) Finché l'eterno e lo storico rimangono esteriori l'uno all'altro, lo storico non è che l'occasione.
Storia
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134) Fin dall'infanzia sono preda della forza di un'orribile malinconia, la cui profondità trova la sua vera espressione nella corrispondente capacità di nasconderla sotto apparente serenità e voglia di vivere.
Malinconia
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135) Esistere significa -poter scegliere-; anzi, essere possibilità. Ma ciò non costituisce la ricchezza, bensí la miseria dell'uomo. La sua libertà di scelta non rappresenta la sua grandezza, ma il suo permanente dramma. Infatti egli si trova sempre di fronte all'alternativa di una -possibilità che sí- e di una -possibilità che no- senza possedere alcun criterio di scelta. E brancola nel buio, in una posizione instabile, nella permanente indecisione, senza riuscire a orientare la propria vita, intenzionalmente, in un senso o nell'altro.
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136) E so nello stesso tempo che il più grande godimento che si possa immaginare nell'amore è quello di essere amati sopra ogni cosa al mondo.
Amore
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137) Dio non pensa, crea; Dio non esiste, è eterno. L'uomo pensa ed esiste, e l'esistenza separa pensiero ed essere.
Dio
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138) Diamo a tutti una possibilità. Quando l'uomo rimane senza una possibilità è come se gli mancasse l'aria per respirare. La reale possibilità è la fede... nell'amore per la giustizia, in Dio a cui tutto è possibile.
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139) Cos'è la giovinezza? Un sogno. Cos'è l'amore? Il contenuto del sogno.
Amore
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140) Cos'è che rende un uomo grande, ammirato dal creato, gradevole agli occhi di Dio? Cos'è che rende un uomo forte, più forte del mondo intero; cos'è che lo rende debole, più debole di un bambino? Cos'è che rende un uomo saldo, più saldo della roccia; cos'è che lo rende molle, più molle della cera? È l'amore!
Amore
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141) Cos'è che non muta mai, anche se tutto muta? È l'amore, e amore è solo quello che mai si muta in qualcos'altro.
Amore
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142) Con l'espressione -dimostrare l'esistenza di Dio- si intende dimostrare che l'ignoto che esiste è Dio.
Dio
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143) Comunicare la verità è soffrire; se non soffri, infatti nemmeno comunichi la verità.
Verità
»
144) Come la freccia dell'arciere addestrato, quando si allontana dalla corda dell'arco non si dà riposo prima di arrivare al bersaglio, così l'uomo è creato da Dio avendo come obiettivo Dio, e non riesce a trovare riposo se non in Dio.
Dio
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145) Ci vuole più coraggio per soffrire che per agire.
Coraggio
»
146) Ci vuole più coraggio per dimenticare che per ricordare.
Coraggio
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147) Ci vuole coraggio morale per soffrire, coraggio religioso per godere.
Coraggio
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148) Ci sono uomini il cui destino deve essere sacrificato per gli altri, in un modo o nell'altro, per esprimere un'idea, ed io con la mia croce particolare fui uno di questi.
Destino
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149) Chi striscia sulla terra non è esposto a cadere tanto facilmente come chi sale sulle cime delle montagne.
no tags
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150) Chi scorge nel godimento il senso e lo scopo della vita, sottopone sempre la sua vita a una condizione che, o sta al di fuori dell'individuo, o è nell'individuo ma in modo da non essere posta per opera dell'individuo stesso.
Vita
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151) Chi non sceglie vuol dire che soggiace alle scelte degli altri.
Scelta
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152) Amare è agire in modo da non ottenere nulla in cambio.
Amore
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153) A ogni donna corrisponde un seduttore. La sua felicità sta nell'incontrarlo.
Seduzione