Frasi Jean Paul Sartre

96 Aforismi Citazioni e Frasi Celebri di Jean Paul Sartre

Jean Paul Sartre Aforismi

Nome: Jean Paul Charles Aymard Sartre
In Arte: Jean Paul Sartre
Luogo di Nascita: Parigi ( Francia )
Data Nascita: 21/5/1905
Data Morte: 15/4/1980
Professione: Filosofo, scrittore, drammaturgo, critico letterario.
Premi: Nobel per la letteratura (rifiutato)

Biografia

Jean Paul Sarte, il padre della corrente esistenzialista francese, è stato uno dei più importanti filosofi di epoca contemporanea a livello mondiale.
Nasce a Parigi, nel giugno del 1905, nella città che lo vedrà crescere e influenzare intellettualmente diverse generazioni. Sartre era un critico letterario molto seguito e stimato, anche al di fuori dei confini francesi. Gli si riconoscono anche grandi doti di drammaturgo, scrittore di romanzi e notevoli meriti per il suo attivismo politico.

Nel 1964, a testimonianza della stima internazionale di cui godeva, fu insignito del Premio Nobel per la letteratura, che tuttavia rifiutò. Le ragioni del rifiuto sono diverse, e chi conosceva il pensiero di Sartre non rimase sicuramente sorpreso. In primo luogo l'autorità e la pretesa di un ente di modificare uno stato individuale, riconoscendolo e dandogli una identità definita, sembrava una pretesa arrogante, da chiunque provenisse; in secondo luogo, per Sartre era improponibile affermare meriti indiscutibili (come il Nobel vorrebbe fare) per un letterato, il quale poteva essere giudicato lucidamente solo dai posteri, dopo decenni di studio. Quest'ultima fu la posizione ufficiale del rifiuto del Nobel della letteratura da parte di Jean-Paul Sartre.

Certamente Sarte è tra i filosofi maggiormente influenti del XX secolo. Ebbe idee molto discusse e, al tempo stesso, amate da molti giovani. Politicamente è sempre stato vicino alle posizioni della sinistra internazionale (molto legato all'idea marxista del cosiddetto socialismo utopistico).
Nel 1929, durante gli anni felici dell'école Normale Supérieure, conobbe la donna con la quale vivrà una relazione sentimentale e professionale molto stretta per tutta la vita: Simone de Beauvoir. Il loro è un amore autentico, lontano dai concetti di ''possesso'', ''gelosia'' convenzionali; essi si amano e al contempo si sentono liberi di intrattenere altre relazioni parallele, senza grandi patemi e clandestinità.
Simone de Beauvoir, in una celebre intervista, dichiarò quanto segue sul suo uomo:

Jean-Paul detestava la routine e le gerarchie, le carriere, i focolari, i diritti e i doveri, tutto il serio della vita. Non si adattava all'idea di fare un mestiere, di avere dei colleghi, dei superiori, delle regole da osservare e da imporre ad altri; non sarebbe mai diventato un padre di famiglia e nemmeno un uomo sposato.

La loro relazione, ovviamente, fece molto discutere e scandalizzò. I due si amavano nella misura in cui erano liberi di esprimere le loro pulsioni, senza repressioni e impedimenti convenzionali. Una volta, però, Simone de Beauvoir dovette imporre a Sartre un ''aut aut'', dicendogli: ''O lei o me!''. Il filosofo, contraddicendo se stesso, chiese a Dolores Vanetti Ehrenreich, una bella donna incontrata a New York, di sposarlo. Fu questo quello che Simone visse come ''tradimento'', poiché i due erano liberi ma il loro amore doveva essere esclusivo e insostituibile.

Negli anni successivi alla laurea in filosofia conseguita alla Normale di Parigi, Jean-Paul Sartre svolse notevoli attività, come l'insegnamento, il giornalismo, l'attività politica (passando dalla militanza nel Partito Comunista Francese a posizioni indipendentiste di tipo anarco-comunista). Collaborò con altri illustri intellettuali del tempo, in particolare con Albert Camus e Bertrand Russell. Con Russell fondò un'organizzazione per i diritti umani chiamata ''Tribunale Russell-Sartre''.
I testi teatrali, per scrittura, immagini evocate e critica estetica, vengono considerati di altissimo valore. I suoi testi, come nota il critico e filosofo Bernard-Henri Lévy, riflettono sulla crisi della società occidentale, sulla sua congenita e inesorabile decadenza derivante dalla crescente egemonia capitalistica e consumistica.

Sartre dovette crescere senza il padre, il quale morì di febbre gialla quando il filosofo aveva poco più di un anno. Cresce in un ambiente familiare agiato, da figlio unico, ricevendo molte attenzioni. Questo è alla base del suo presunto narcisismo, che, secondo molti, caratterizza un'aspetto della personalità molto rilevante del filosofo francese, insieme alla egocentricità e alla forte asocialità (fatto che ha generato ipotesi che Sarte avesse la sindrome di Asperger).
La madre discendeva da un'importante famiglia di intellettuali, gli Schweitzer, i quali possedevano una notevole biblioteca che consentì al giovane Sarte di conoscere da subito la buona letteratura.

Gli anni dell'adolescenza furono duri e tristi, poiché il giovane Sartre, per via della sua corporatura minuta, subì atti di bullismo fisico e verbale nel liceo di La Rochelle. Il giovane Sartre (all'epoca dodicenne), si ritrovò a La Rochelle per via del nuovo marito della madre, un ingegnere della marina; ma presto fu rimandato a Parigi, dopo che la madre del piccolo Jean-Paul seppe delle violenze inferte dai liceali di La Rochelle suo figlio.

Il periodo di massimo successo sono quelli post-Liberazione: nel 1945 Sartre fonda la sua celebre rivista ''Les Temps Modernes''. Con questa rivista Sartre propone al lettore un analisi politica, sociale, letteraria e filosofica di grande spessore e interesse. A collaborare con lui, oltre alla inseparabile Simone de Beauvoir, ci sono Raymond Aron, Michel Leiris e il celebre filosofo Maurice Merleau-Ponty (illustrissimo esponente della fenomenologia francese ed europea).

Importanti e determinanti per il pensiero di Sartre furono gli studi di Husserl sulla fenomenologia e di Heiddeger sull'ontologia, grazie a una borsa di studio che gli consentì di specializzarsi a Berlino. Furono sicuramente molti decisivi gli studi su Marx, che influenzarono pesantemente tutta l'opera del filosofo parigino.
Innumerevoli le sue pubblicazioni, i saggi da lui pubblicati; ancora di più lo sono i libri scritti su Sartre e sul suo esistenzialismo, al punto che è impossibile citarli tutti anche solo per ricordarli.
Muore nella sua amata Parigi nell'aprile del 1980, quando è un intellettuale stimatissimo, di fama mondiale. Ai suoi funerali parteciperanno decine di migliaia di persone. Simone de Beauvoir rimarrà un giorno intero sdraiata accanto al corpo senza vita del suo amato, forse ricordando le parole scritte nella ''Forza delle cose'' dedicate a Sartre: <<Non si può essere più uniti di quello che siamo voi ed io>>.

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1) La fiducia si guadagna goccia a goccia, ma si perde a litri
  Fiducia

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2) E' vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei.
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3) Il mondo può benissimo fare a meno della letteratura. Ma ancor di più può fare a meno dell'uomo.
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4) L'uomo non è la somma di quello che ha, ma la totalità di quello che non ha ancora, di quello che potrebbe avere.
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5) Quelli che mi vedono, raramente si fidano della mia parola: devo aver l'aria di uno troppo intelligente per mantenerla.
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6) L'uomo è condannato ad essere libero.
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7) La giovinezza non consiste nel cambiare continuamente opinioni e nella mutevolezza dei sentimenti, ma nel provare quotidianamente, a contatto con la vita, la forza e la tenacia di quelle idee e di quei sentimenti.
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8) Il povero non sa che la sua funzione nella vita è permetterci l'esercizio della generosità.
  Generosità

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9) Anche se Dio esistesse, ciò non cambierebbe nulla.
  Dio

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10) Le idee sono libertà quando si fanno, catene quando si sono realizzate.
  Libertà

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11) Lo so. So che incontrerò mai più niente e nessuno che m'ispiri della passione. Lo sai, mettersi ad amare qualcuno, è un'impresa. Bisogna avere un'energia, una generosità, un accecamento... c'è perfino un momento, al principio, in cui bisogna saltare un precipizio: se si riflette non lo si fa. Io so che non salterò mai più.
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12) L'uomo è un dio mancato.
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13) Mangiare è possedere per mezzo della distruzione.
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14) Il mondo può benissimo fare a meno della letteratura. Ma ancor di più può fare a meno dell'uomo.
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15) Una volta che ascolti i dettagli della vittoria, è difficile distinguerla dalla sconfitta.
  Vittoria

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16) Un diritto non è che l'altro aspetto di un dovere.
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17) Odio le vittime che rispettano i loro giustizieri.
  Odio   Rispetto

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18) Il sarcasmo è il rifugio dei deboli.
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19) È vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei.”
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20) L'eleganza è quella qualità del comportamento che trasforma la massima qualità dell'essere in apparire.
  Eleganza   Qualità

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21) Ci possono essere momenti più belli, ma questo è il nostro.
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22) Basta che un uomo odi un altro perché l'odio vada correndo per l'umanità intera.
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23) Quando i ricchi si fanno la guerra tra loro, sono i poveri a morire.
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24) Nessuno deve commettere la stessa stupidaggine due volte, la scelta è sufficientemente ampia.
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25) Alle tre del mattino è sempre troppo presto o troppo tardi per qualsiasi cosa tu voglia fare.
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» Le temps modernes, ottobre 1961.
26) Un anticomunista è un cane, su questo sono irremovibile e lo sarò sempre.
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» Il muro
27) Qualche ora o qualche anno di attesa della morte è lo stesso, quando si è perduta l'illusione di essere eterno.
  Attesa

» L'esistenzialismo è un umanismo.
28) Per ottenere una verità qualunque sul mio conto, bisogna che la ricavi tramite l' altro. L'altro è indispensabile alla mia esistenza, così come alla conoscenza che io ho di me.
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» Le Figaro 23/10/1964
29) Non voglio essere letto perché Nobel, ma solo se il mio lavoro lo merita.
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30) La vita non ha senso a priori. Prima che voi la viviate, la vita di per sé non è nulla; sta a voi darle un senso, e il valore non è altro che il senso che sceglierete.
  PSICOLOGIA

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31) Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche.
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32) Se sei triste quando sei da solo, probabilmente sei in cattiva compagnia.
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33) È vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei.
  Responsabilità

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34) È quella qualità del comportamento che trasforma la massima qualità dell'essere in apparire.
  Apparenza

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35) Una vittoria descritta nei particolari, non si sa più che cosa la distingue da una sconfitta.
  Vittoria

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36) Un eletto è un uomo che il dito di Dio schiaccia contro un muro.
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37) Tutti i modi sono buoni quando sono efficaci.
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38) Sono stati i cristiani a creare l'ebreo.
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39) Sono i bravi bambini che fanno i rivoluzionari più terribili. Non dicono nulla, non si nascondono sotto la tavola, mangiano un cioccolatino per volta. Ma, poi, lo fanno pagar caro alla Società. Diffidare sempre dei bravi bambini.
  Bambini

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40) Si è sempre responsabili di quello che non si è saputo evitare.
  Responsabilità

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41) Si può giudicare un uomo dicendo che è in malafede. Se abbiamo definito la condizione dell'uomo come una libera scelta, senza scuse e senza aiuti, chiunque si rifugi dietro la scusa delle sue passioni, chiunque inventi un determinismo è un uomo in malafede.
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42) Se l'ebreo non esistesse, l'antisemitismo lo inventerebbe.
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43) Quando non si fa nulla, ci si crede responsabili di tutto.
  Responsabilità

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44) Quando i ricchi si fanno la guerra sono i poveri che muoiono.
  Guerra

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45) Quando amiamo troppo gli animali e i bambini, li amiamo a spese degli uomini.
  Animali

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46) Quando Dio tace, gli si può far dire quello che si vuole.
  Dio

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47) Più assurda è la vita, meno sopportabile è la morte.
  Vita

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48) Ogni esistente nasce senza ragione, si protrae per debolezza e muore per combinazione.
  Vita

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49) Non si recita per guadagnarsi la vita: si recita per mentire, per essere quello che non si può essere, e perché si è stufi di essere quello che si è.
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50) Non si può vincere il male che attraverso un altro male.
  Male

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51) Non si giudica chi si ama.
  Amore

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52) Non facciamo quello che vogliamo e tuttavia siamo responsabili di quel che siamo.
  Responsabilità

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53) Non esiste un buon padre, è la regola; non bisogna prendersela con gli uomini, ma con il legame di paternità che è marcio.
  Padre

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54) Non ci sono bambini -innocenti-.
  Bambini

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55) Mettersi ad amare qualcuno, è un'impresa. Bisogna avere un'energia, una generosità, un accecamento... C'è perfino un momento, al principio, in cui bisogna saltare un precipizio: se si riflette non lo si fa.
  Amore

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56) La vita umana comincia dall'altro lato della disperazione.
  Vita   Disperazione

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57) La società rispettabile credeva in Dio per evitare di doverne parlare.
  Dio

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58) La nausea non è in me: io la sento laggiù sul muro, sulle bretelle, dappertutto attorno a me. Fa tutt'uno col caffè, son io che sono in essa.
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59) La modestia è la virtù dei tiepidi.
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60) La giovinezza non consiste nel cambiare continuamente opinioni e nella mutevolezza dei sentimenti, ma nel provare quotidianamente, a contatto con la vita, la forza e la tenacia di quelle idee e di quei sentimenti.
  Giovinezza

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61) L'uomo è una passione inutile.
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62) L'uomo è condannato ad essere libero: condannato perché non si è creato da sé stesso, e pur tuttavia libero, perché, una volta gettato nel mondo, è responsabile di tutto ciò che fa.
  Libertà

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63) L'uomo non è la somma di ciò che ha, ma la totalità di ciò che non ha ancora, di ciò che potrebbe avere.
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64) L'uomo non è altro che ciò che si fa.
  Uomini

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65) L'oscenità del sesso femminile è la stessa che caratterizza ogni apertura.
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66) L'inferno sono gli altri.
  Inferno

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67) L'eleganza è quella qualità del comportamento che trasforma la massima quantità di essere in apparire.
  Eleganza

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68) L'avventura: un evento che esce dall'ordinario, senza essere necessariamente straordinario.
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69) L'antisemitismo, in una parola, è la paura davanti alla condizione umana.
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70) L'antisemitismo non è una semplice opinione sugli ebrei, è una concezione del mondo.
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71) Io sono responsabile di tutto. Tranne che della mia stessa responsabilità.
  Responsabilità

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72) Io sono ciò che ho.
  Essere

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73) Io non conosco che una chiesa: è la società degli uomini.
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74) In realtà, la gente legge perché vuole scrivere. Ad ogni modo, la lettura è come riscrivere.
  Lettura

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75) Il tempo è troppo vasto, non si lascia riempire. Tutto ciò che uno vi getta s'ammollisce e si stira.
  Tempo

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76) Il povero non sa che la sua funzione nella vita è permetterci l'esercizio della generosità.
  Generosità

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77) Il più vile degli assassini è quello che ha dei rimorsi.
  Rimorso

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78) Il mondo è iniquità: se l'accetti sei complice, se lo cambi sei carnefice.
  Mondo

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79) Il mondo può benissimo fare a meno della letteratura. Ma ancor meglio può fare a meno dell'uomo.
  Letteratura

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80) Il male è il prodotto dell'abilità degli uomini di rendere astratto ciò che è concreto.
  Male

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81) Il lavoro migliore non è quello che ti costerà di più, ma quello che ti riuscirà meglio.
  Lavoro

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82) Il fascismo non è definito dal numero delle sue vittime, ma dal modo con cui le uccide.
  Fascismo

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83) Il desiderio si esprime attraverso la carezza come il pensiero attraverso il linguaggio.
  Desiderio

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84) Gli uomini divorziati che si risposano sono dei delinquenti passionali recidivi.
  Uomini

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85) Essere liberi non è poter fare ciò che si vuole, ma volere ciò che si può.
  Libertà

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86) Ero un bambino, cioè uno di quei mostri che gli adulti fabbricano con i loro rimpianti.
  Bambini

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87) Elezioni: trappola per fessi.
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88) Dio è il silenzio, Dio è l'assenza, Dio è la solitudine degli uomini.
  Dio

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89) Dare significa asservire.
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90) Ciò che è terribile, non è soffrire né morire, ma morire invano.
  Morte

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91) Ciò che non è assolutamente possibile è non scegliere.
  Scelta

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92) Che cos'è esistere? Bersi senza sete.
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93) Anche il povero ha una precisa funzione nella vita sociale: permettere al ricco l'esercizio della generosità.
  Generosità   Povertà

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94) Amare è, nella sua essenza, il progetto di farsi amare.
  Amore

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95) Alle tre del pomeriggio è sempre troppo presto o troppo tardi per qualsiasi cosa tu voglia fare.
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96) Affinché l'avvenimento più comune divenga un'avventura è necessario e sufficiente che ci si metta a raccontarlo.
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Crediti

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